giovedì 30 giugno 2011
OSCAR & MARTIN - Recognise
Questa sera chiudiamo con un trittico di sonorità notturne. Gli ultimi sono Oscar e Martin, duo australiano di cui non so assolutamente nient'altro se non di questa musica così suadente. Buon ascolto.
Chaine Maile
Padre Mollica mi esorcizzi: non voglio più essere una rockstar!
Autoproclamatosi Rockstar ad honorem tiene sospesi tutti con un comunicato (che solo Mollica poteva dare in anteprima al TG1) col quale annuncia la fine della sua carriera di (sigh!!!) musicista ultra attempato. Si, avete capito bene, il Blasco ha posto fine alla sua carriera. La notizia mi rende doppiamente felice. Da un lato l’esserci liberati di uno che ha avuto la spudoratezza di fare la cover di Creep dei Radiohead (e pure loro che gliela hanno concessa!!!). Dall’altra la gioia di sapere che finalmente un over 60 che si rende conto che è ora di lasciare il campo. Ha però fatto una precisazione. “Mi occuperò sempre di musica producendo o scrivendo per altri”. Opperddincipoffarbacco, speriamo che non faccia danni peggiori di quelli che da solo si è (ed ha) procurato. Intanto godiamoci Caparezza ed il suo libero pensiero sulla musica. E per gioire della notizia di cui sopra la cover incriminata.
Giamp
Giamp
mercoledì 29 giugno 2011
Sallie Ford and the Sound Outside - Danger
Non aspettate ancora. andatevi a procurarvi l'album di Sallie Ford and the Sound Outside. Un'immersione di poco più di 30 minuti negli anni '50. Rallegriamoci.
Danger
I swear
Sallie Ford & the Sound Outside - I Swear from Matthew Ross on Vimeo.
Jenny Owen Youngs – Great Big Plans
Caro Giovanni, anche questa volta il tuo orecchio dirà "niente di nuovo" ma vedrai che i tuoi ascoltatori ti esorteranno, "DJ, SUONALA ANCORA!!".
martedì 28 giugno 2011
Indietracks Compilation
Una compilation di 40 canzoni pop del meglio (per quanto questo sia possibile) del pop in circolazione a cura dei promotori do uno dei milioni di festival musicali in giro per il mondo. Potete ascoltarle in streaming e se volete scaricarle sul sito bandcamp a costo zero, oppure, se siete di animo nobile, decidere di pagare il pacchetto al completo, decidendo voi, il prezzo/valore dell'opera. Devo ammettere e dare merito, a tal proposito, ai Radiohead, che primi lanciarono questa "moda", (in occasione dell'uscita di In Rainbows) di far scegliere all'utente se e quanto pagare gli mp3 da scaricare. Un bel sottofondo "easy" per la giornata. Buon ascolto.
lunedì 27 giugno 2011
Moonlight Towers – Heat Lightning And Day Is The New Night
Day is the New Night è il terzo album per la band di Austin, Moonlight Towers e Heat Lightining è una canzone che Little Steven non fa che incensare in ogni occasione. In effetti ne vale la pena.
SPIN DOCTORS - Pocket Full of Kryptonite [1991]
Ricorrenze discografiche ventennali. Mi sono accorto che non riuscirò a fare un riepilogativo come per il 1990. Ci sono 7-8 album che mi preme ricordare singolarmente; magari alla fine faccio un post con i restanti e playlist riassuntiva. Oggi, comincio col rendere omaggio (considerato il nome dell’album, Pocket Full of Kryptonite) ad un asteroide musicale. A questo punto il nome della band viene da solo, Spin Doctors, band che sfondò le porte delle radio con due hits incredibili come Little Miss Can't Be Wrong e Two Princes, che per me, valsero la spesa del cd. Un disco che vendette ben 10 milioni di copie nel mondo. Certo, il dato economico non è per forza sinonimo di qualità e bravura, ma in questo caso (e solo per questo album, visto che già il successivo non ripeté ne il successo di ascolti, figuriamoci delle vendite) i 4 newyorkesi riuscirono a soddisfare persino i palati più raffinati, anche perché un disco così carico di gioia e adrenalina (oltre che ottimamente suonato e cantato), non se ne sentono tutti i giorni. Gli Spin Doctors, invece, anche grazie alle virtù chitarristiche di Eric Schenkman (che sul disco si possono apprezzare in toto solo nella lunga suite finale di Shinbon Alley/Hard to Exist) e al cantato afono e scanzonato di Chris Barron ci riescono in pieno; qualità ben evidenziate già nell’iniziale Jimmy Olsen’s Blues e la successiva What Time Is It? che fanno capire quanto i giovanotti ci sappiano fare, eccome, nella loro maniera alternativa di suonare funky. Ma, come accennato, la magia dura poco e al felice debutto seguirono altri 3 deludenti album. Poi nel 1999, quando ormai la fortuna aveva già voltato loro le spalle (o fors’anche per non essersi disfatti di tutta quella criptonite dalle tasche), al cantante Chris Barron viene diagnosticato una rara forma di paralisi alle corde vocali che lo taglia fuori dallo star system, insieme al resto della band, costretti a quel punto al forzato addio alle scene. Ci hanno riprovato ancora e senza successo nel 2005, mentre adesso, di tanto in tanto, gli Spin Doctors si riuniscono per qualche sporadica apparizione in breve spettacoli, come quelli di questi giorni, per celebrare, appunto i vent’anni di Pocket Full of Kryptonite, che a fine agosto uscirà, come prevedibile, in formato doppio nei negozi. Ricordiamoceli così.
sabato 25 giugno 2011
GIU' PER IL TUBO, playlist di giugno
Cic Ciac, Cic Ciac .... Splaaash! Quando volete venire a trovarmi, amici bloggers, io sono qui in riva al mare che vi aspetto. Altrimenti vi lascio una canzone, anzi venti. Come sempre da ascoltare e scaricare. Un abbraccio a tutti voi.
venerdì 24 giugno 2011
Watch That Man !!!
David Bowie, Art Garfunkel, Paul Simon, Yoko Ono e John Lennon in NYC al ritiro del 17° GRAMMY Awards. Che poi, John e Yoko, sono riconoscibilissimi da subito, così come Art Garfunkel. Paul Simon smebra un incrocio tra un tirapiedi mafioso e il fratello bello di Danny De Vito, ma quel Bowie scheletrico è davvero uno spettacolo! Anzi di più. Lui è The Mask!! Talmente simile al Jim Carrey del film che sembra quasi un fotomontaggio. E' estate signori miei: come on and Dance with Cuban Pete!!
giovedì 23 giugno 2011
Rave On BUDDY HOLLY
Rave On è una nuova raccolta/tributo di cover di canzoni di Buddy Holly, in uscita il 28 giugno che potete ascoltare in streaming qui sotto. Il parterre di artisti chiamati a rifare le canzoni di Holly è di tutto rispetto tra emergenti famosi e vecchie glorie sempre in auge. Scorrete pure la lista, perchè farei un torto a non citare qualcuno. Il video di Justin Town Earle mostra il "making of" della canzone da lui interpretata con maestria e spensieratezza. Una carrellata di classici che è una goduria per le orecchie e per l'anima. Buon ascolto.
mercoledì 22 giugno 2011
Semplici Soluzioni Italiane
Collegandomi alla nuova scena italiana riferita da Federico Guglielmi, colgo l'occasione per segnalrVi questo bel sito, Soluzioni Semplici, curato dai responsabili del Circolo degli Artisti di Roma ( molto rinomato quale sede di concerti ) che hanno messo in rete un'interessantissima web Tv, piena zeppa di artisti italiani, catturati dal vivo sia sul palco che negli studi del Mucchio Selvaggio e dintorni. Una bella realtà che alla stregua di Pitchfork potrebbe essere un ottimo trampolino per gli artisti di casa nostra.
Vi posto un paio di video: Nada con i Zen Circus e Il Teatro degli Orrori.
Vi posto un paio di video: Nada con i Zen Circus e Il Teatro degli Orrori.
martedì 21 giugno 2011
Intervista a Federico Guglielmi
[ Chi legge il Mucchio Selvaggio sa che a maggio è uscito l’ultimo numero della storica rivista che ha avuto la firma (come direttore e non) del fondatore del giornale, Max Stéfani. Il quale ha poi raccontato sullo stesso numero e attraverso facebook le ragioni che lo hanno portato a lasciare il timone a Daniela Federico. Subito dopo l’uscita, lo stesso Stéfani viene raggiunto da una (nuova) querela per diffamazione. Il Mucchio però, questa volta fa spallucce facendo andare in bestia il “buon” Stéfani che non l’ha mandata a dire su facebook, dove ha trovato, come prevedibile, agguerriti sostenitori e altrettanti detrattori. Nella bagarre di commenti, che, ovviamente ha tirato in ballo i collaboratori del Mucchio, ne ho approfittato per contattare Federico Guglielmi per farmi dire la sua sulla rovente questione e sulla musica in generale. Buona lettura. ]
Ciao Federico e grazie per aver accettato di rispondere a qualche domanda. Togliamoci subito il dente con la questione sull’(ormai) ex direttore del Mucchio, Stèfani che ha “accusato” i nuovi vertici della rivista di non averlo sostenuto, dopo aver ricevuto un’accusa per diffamazione da Iannone (Casa Pound) a seguito di un’intervista fatta dallo stesso Stéfani a Giovanni Fasanella sul suo libro “L’Orda Nera”.
L'annosissima questione è che un giornalista dovrebbe sapere come scrivere quello che vuol scrivere senza correre il rischio di essere querelato, e soprattutto condannato per diffamazione. Per quanto riguarda l'articolo al quale ti riferisci, Iannone aveva inizialmente chiesto una semplice richiesta di rettifica, che fu pubblicata un paio di mesi dopo l'articolo... peccato però che Stèfani volle assolutamente inserire in calce una sua personale nota di commento, cosa che - secondo la legge - rende la rettifica nulla. Dato che un po' di giurisprudenza ne mastico, prima che la "rettifica" fosse pubblicata feci presente che di sicuro inserire quella nota avrebbe creato problemi, ma Stèfani non volle assolutamente ometterla... e quindi dalla richiesta di rettifica si è passati alla querela. Dispiace che ci sia andato di mezzo l'incolpevole Fasanella... che d'ora in poi, suppongo, starà molto più attento nel decidere a chi concedere interviste.
Ma al di la, poi, delle ragioni e/o dei torti, (ribadisco quanto scrivevo su facebook) la sensazione che mi ha lasciato quanto accaduto, ovvero, il non aver perorato le ragioni di Stéfani, mi è sembrato un sottolineare il fatto di volersi togliere dalle palle il “papà rompicoglioni” che non lo si reggeva più con le sue scelte contro, a tutti i costi. Sensazione sbagliata?
Mi risulta che, nel lasciare la direzione del Mucchio, Stèfani abbia firmato un accordo, dichiarando di non avere più nulla da pretendere dalla società editrice per qualsiasi cosa riguardasse il lavoro svolto in passato per essa. Comprese, ovviamente, le eventuali cause.... oltretutto fortemente volute da lui e solo da lui. Più in generale, certo, non posso negare che il clima fosse ormai invivibile: il direttore non metteva mai piede in ufficio, rifiutava riunioni redazionali e confronti con lo staff, pretendeva di "dirigere" da Barcellona e, per giunta, non perdeva occasione per parlar male dei suoi collaboratori sulle pagine del Mucchio... il tutto non essendo proprietario della rivista, che dal 1996 è gestita da una cooperativa editoriale. I problemi erano questi, non le "scelte contro"... che poi, a ben vedere, erano quasi sempre soltanto "contro" il buon senso e il buon gusto.
Ok. Passiamo al giornale, oggi. So che sei molto affezionato alla parte “classica” della musica ma personalmente ritengo l’appuntamento mensile con Classic Rock, da solo, in grado di soddisfare ampiamente i cultori del genere, e che Extra, quindi, sia superfluo. Capisco gli approfondimenti e le classifiche, ma un numero all’anno, in questo senso, secondo me basterebbe. Mentre quest’anno ho sentito la mancanza dell’Annuario.
Purtroppo l'Annuario, alla prova dell'edicola, non funzionava abbastanza da giustificare tutti gli investimenti , di tempo ed economici, che aveva alle spalle: se si fosse venduto a sufficienza avremmo di sicuro continuato a pubblicarlo, autonomamente. Per quanto riguarda Extra, il gradimento è altissimo, e da quando lo alleghiamo al Mucchio due volte all'anno lo è ancora di più... Rispetto ovviamente la tua opinione, ma moltissimi lettori hanno vissuto in modo quasi traumatico il passaggio di Extra dalla trimestralità alla semestralità: fosse stato per loro, avrebbe dovuto essere mensile!
Ti occupi ancora di musica italiana o hai passato il testimone? Ricordo che parlavi di decine di cd-r di emergenti che ti arrivavano in redazione e che chiedevano di essere ascoltati. Succede ancora? E della nuova ondata che ne pensi? Lo scorso anno mi è sembrato un buon anno (Pan del Diavolo, Zen Circus) quest’anno Benvegnù, Donà (i primi che mi sono venuti in mente….)
È dal 1979, cioè da quando scrivo, che mi occupo di musica italiana emergente e "alternativa"... non ho mai smesso di farlo, lo considero una specie di missione. Anche se comporta un sacco di rogne, perché attorno a quello che scrivo sull'argomento c'è naturalmente attenzione. Senza parlare, appunto, dei circa cento dischi ufficiali che ricevo ogni mese. In generale, penso che la musica italiana stia attualmente vivendo un gran bel momento, anche se per scoprire le cose davvero buone bisogna sorbirsi tantissimi prodotti brutti o semplicemente "inutili", in quanto standardizzati e poco ispirati.
Come hai vissuto i vari passaggi dal vinile al digitale? e oggi, come ne usufruisci? Hard disk pieno per le recensioni e le novità e vinile per soddisfare il palato a casa?
Mi adeguo e apprezzo anche gli aspetti positivi - specie a livello di comodità - del formato digitale, ma credo che con l'arrivo del cd prima e degli mp3 dopo, la fruizione della musica abbia perso molto del fascino che aveva all'epoca in cui a regnare era il vinile. Per il piacere dell'ascolto, il vinile rimane il mio formato preferito, ma per lavoro mi divido fra cd, hard disk pieno e iPod.
Il fatto di curare (come hobby) questo blog col mio amico Giampaolo, mi ha dato la possibilità di conoscere un’infinità di nuovi gruppi, nuova musica, ascoltare in streaming le anteprime e farmi un’idea da subito se la cosa può piacermi o meno ed eventualmente tirar fuori gli euri necessari all’acquisto. Questa premessa mi porta a fare due considerazioni/domande; la prima: ritengo che la velocità e la quantità di proposte vada a scapito del piacere di ascoltare e apprezzare al meglio un disco. Ad esempio: se penso all’ultimo album goduto appieno penso a Sky Blue Sky dei Wilco. È chiaro che nel tuo caso la massa degli ascolti è centuplicata; per cui ti chiedo se hai ancora qualche momento per lasciarti appagare da qualche ascolto? la seconda: questo nuovo modo di essere fruitori di musica, soprattutto da parte delle nuove leve, non credi possa portare alla definitiva scomparsa delle riviste di settore? (con tutti gli scongiuri del caso, chiaramente). Non subito ma lentamente e in maniera inarrestabile?
Non ci sarebbe nulla di male a far ascoltare in Rete qualsiasi cosa, per "guidare" l'acquisto. Il guaio è il furto, perché è di questo che si tratta, ai danni di chi realizza musica. Più si va avanti, e più i giovani che si accostano per la prima volta alla musica sono convinti che la musica debba essere gratuita... e questo, per mille ragioni, alla musica non fa bene. Comunque, per rispondere alla tua prima domanda... sì, nonostante il piacevole obbligo di essere sempre informatissimo su quello che accade riesco sempre a ritagliarmi un po’ di tempo per ascoltare quello che davvero mi piace: non potrei farne a meno. Per quanto riguarda la seconda, penso che riviste musicali serie e ben fatte avranno sempre un loro mercato, anche se magari più esiguo a livello di numeri: c'è bisogno di informazione qualificata. Si può però fare dell'informazione qualificata anche in Rete, anche se al momento sembra impossibile avere un pur minimo tornaconto economico.
Ringraziandoti per la disponibilità, chiudo, chiedendoti di farmi qualche nome sui tuoi dischi preferiti in assoluto e tra quelli usciti nei primi sei mesi di questo anno e se attendi con impazienza qualcuno in particolare.
Dischi preferiti in assoluto? Sono centinaia! Tra i miei classici di tutti i tempi ci sono senza dubbio "Goodbye And Hello" di Tim Buckley, il primo dei Velvet Underground, "La buona novella" di Fabrizio De André, "Crossing The Red Sea" degli Advers, "Medicine Show" dei Dream Syndicate, "The Big Heat" di Stan Ridgway,l'unplugged dei Nirvana... questi i primi che mi vengono in mente. Se invece parliamo di novità, e quindi ancora in attesa di "storicizzazione", ultimamente ho apprezzato Bon Iver, Fink, Tamikrest, Low, William Elliott Whitmore... fra gli italiani, Marco Parente, N.A.N.O., I Cani e il nuovo degli Zen Circus, "Nati per subire", che uscirà solo a ottobre ma che posseggo in cd-r da quando i ragazzi hanno ultimato le registrazioni. Per il resto, sono "investito" da talmente tante novità, ogni giorno, che non ho davvero la forma mentis per attendere qualcosa... Aspetta, però... da qualche mese sto pensando che mi piacerebbe che uscisse un nuovo album di Francesco Guccini. Sì, direi che sarebbe proprio ora.
lunedì 20 giugno 2011
THE NIGHTY NITE – Dimes In Their Dimples
Domani è anche il giorno d'uscita di un Ep a nome The Nighty Nite, un progetto con membri dei Paper Chase, Shearwater, Wires Under Tension, e The Hospital Ships. Il mini lavoro è composto di 4 canzoni e si chiama Dimples. Le influenze delle band citate ci sono tutte, al punto di aver concepito una sorta di "indie horror music". Davvero bella questa Dimes In Their Dimples. Con la speranza di risentirli in un lavoro compiuto vi auguro una buona serata e vi do appuntamento a domani per la lettura di una breve intervista, che Federico Guglielmi, giornalista del Mucchio Selvaggio, mi ha gentilmente concesso.
1,2,3 - Work
Adesso si cavalca l'onda lunga dei Dirty Projectors e dei tUNE yARDS. Ci provano anche 1,2,3 con l'album di debutto New Heaven che esce domani. Saprà, la loro musica, rendersi facilmente riconoscibile come il loro nome?
Work
SPARKS - (Baby, Baby) Can I Invade Your Country
Canzoncina del 2006 dei losangeliani Sparks e appartenente al loro 20° album dal titolo Hello Young Lovers. Un po' di buon umore per l'inizio di questa settimana.
sabato 18 giugno 2011
KURT COBAIN, parole in utero
" Mi sono accorto che in un disco basta infilare un paio di canzoni passabili e a nessuno importa se le altre sono autentiche stronzate scopiazzate. Se fossi stato furbo, avrei messo da parte molti brani di Nevermind per poi pubblicarli un po’ alla volta nell’arco di quindici anni, ma non ne sono capace. Tutti gli album che ho sempre amato ci hanno regalato una grande canzone dopo l’altra: Rocks degli Aerosmith, Never Mind the Bollocks dei Sex Pistols, II dei Led Zeppelin, Back in Black degli ACDC. In Utero non è particolarmente più crudo e più emotivo degli altri dischi, i coglioni mi girano ancora per le stesse ragioni di qualche anno fa. C’è gente che senza motivo fa del male ad altra gente e io voglio massacrarla, questo è il succo. Invece tutto quello che so fare è urlare nel microfono " .
Kurt Cobain
venerdì 17 giugno 2011
giovedì 16 giugno 2011
DANANANANAYKROYD - Muscle Memory
Clap Your Hands Say Yeah – Same Mistake
mercoledì 15 giugno 2011
PETER WOLF CRIER - Right Away
Peter Wolf Crier, duo da Minneapolis, danno seguito al loro album di debutto di qualche tempo fa con un nuovo lavoro dal titolo Garden of Arms, previsto per questo settembre. Disco realizzato durante i loro 100 spettacoli in sei mesi (!!!). Right Away, è la canzone scelta dai PWC quale aperitivo del disco. Buon ascolto.
MIRACLE PARADE - The Dying Physicist
HALLELUJAH - Old Time Sickness
Son tornati i figli dei fiori!! D'altronde, se le cose migliori devono arrivare da band che si rifanno (anche troppo) alle "vecchie" glorie, chi siamo Noi, per giudicare e/o peggio, condannare? Anche questi Hallelujah e questa Old Time Sickness, che sembra uscita dalla colonna sonora di Hair non riescono a portare una ventata di novità con la loro musica.Scrivono e cantano canzoni gradevoli che probabilmente non passeranno alla storia, ma di certo attraverso i mega bytes del mio I-Pod, quello sì. Sul SITO 'bandcamp' del gruppo potete ascoltare e scaricare gratuitamente altri 3 degli 11 brani totali dell'album omonimo. Leeet the Sunshine ......
martedì 14 giugno 2011
HER SPACE HOLIDAY – Black Cat Balloons
THE YOUNG THINGS - All My Friends Are Junkies
Sono stati descritti come un incrocio tra Monkees e Dr. Feelgood. Is the Killer (liberamente scaricabile dal SITO della band) è il nome dell'Ep con cui si presentano al grande pubblico The Young Things . Il video è davvero poca cosa però la musica sembra fatta apposta per un bel vinile d'altri tempi.
THE CUNNINGHAMS - Gunblaster
Se vi ricordate il film di John Carpenter, Essi Vivono, ci volevano un paio di occhiali da sole speciali per riconoscere il male nelle persone che circondano la vita del protagonista. Oggi, mi sembra che non ci sia assolutamente bisogno di supporto alcuno: certe teste malate non hanno paura di farsi riconoscere per quello che sono e ne vanno pure fieri. E allora ci meritiamo 4 minuti di sano rock'n'roll ad opera dei canadesi The Cunninghams (che hanno realizzato, appunto, il video Gunblaster con i riferimenti cinematografici di Essi Vivono) per eliminare un po' di ... scorie di questi giorni. Buona visione e buon ascolto.
lunedì 13 giugno 2011
SEBADOH - Rebound
E' uscita un'edizione deluxe (la versione rastrellaquattrini di un album già pubblicato in precedenza) del 5° disco dei Sebadoh, pionieri della musica alternativa e lo-fi. Bakesale, uscito nel 1994 viene oggi riproposto e rivenduto pieno zeppo di demo e versioni acustiche delle stesse canzoni. Per i fans della band.
domenica 12 giugno 2011
Esperanza Spalding – I’ll Look Around
Non sono mai stato un grande fan dei tributi. Che vengano fatti per beneficienza o solo per farsi un po' di pubblicità. Riescono sempre così così, soprattutto quando il "risorto" di turno è stato il tuo angelo custode sulla terra, in casa tua, nella tua stanza ... e tutto il mondo fuori. Questo come stima di massima di ciò che penso a proposito di rifacimenti musicali. Ma come si fa a rifare Billie Holyday ? Non lo so. Che ci voglia del fegato per provarci, però, è fuori di dubbio. Così il 5 luglio esce questa raccolta di brani di Lady Day reinterpretati da una manciata di artisti quali Babyface, Rickie Lee Jones, Shelby Lynne e Esperanza Spalding che canta I'll Look Around. Genere, quello del jazz, che non ha mai attecchito sulla mia pelle, tranne forse, per il film e la colonna sonora di Bird (la vita di Charlie Parker raccontata da Clint Eastwood) Atmosfere ideali per la fine di questa serata. Buon ascolto e buona notte.
Un'altra candelina da spegnere anche per MAX
Chi l’avrebbe mai detto che una foto scattata 12 anni fa (il giorno dopo il mio matrimonio) mi sarebbe servita per fare gli auguri di compleanno ai miei 2 più cari amici a distanza, di così tanti anni e di così tanti km? Ma in queste cose il destino, la casualità degli eventi (o qualsiasi altro nome vogliate dare a queste cose) sa bene come unire i puntini per completare il disegno. Con il mio amico Max (with brown guitar … in the picture) ho condiviso circa 20 anni (lustro più lustro meno) di sana vita sociale e rapporti umani, tra scuola, strada, calcio balilla, Prospettive Nevsky, Burattini Senza Fili, Fuochi Indimenticabili e campi di calcetto (lui era ------ se te non ti piace cambio era in è ----- molto bravo anche nel campo grande, (per capirci il talento e la fantasia del Mancio e la rapidità del Buitre, e scus se è Poc!). Oggi, nonostante la distanza, continuiamo a sentirci con i mezzi che la rete ci ha donato e continuiamo a condividere vecchie e nuove passioni (torte da cake-designer comprese … tsk tsk). Auguri Max (lui è sempre stato un Signore quindi non ne rivelerò l’età) dal tuo fedele laterale sinistro. Gianni.
venerdì 10 giugno 2011
A spasso tra i ricordi, giù a South Kensington
[Il piacere di ospitare i miei Amici in questo modesto blog, è sempre molto grande. E le esperienze di vita vissuta, spesso legate alla buona musica (e alla buona memoria), sono pagine di storia che non dovrebbero mai andare perse, anzi divulgate, se non altro per una sorta di confronto con quelle provate da ciascuno di noi. Giuseppe (Interista e Comunista,) ci narra i suoi trascorsi in quel di Londra. Buona lettura.]
----------------------------------
Ci sono delle persone che hai incrociato per pochi giorni più di trent'anni fa e non riesci a dimenticare perchè, anche se loro non lo sanno, e magari non si ricordano nemmeno più di te, ti hanno segnato, hanno contribuito, evidentemente insieme a tante altre cose a far sì che tu sia diventato quello che sei. Nick, inglese di Londra, e Simon, gallese di Swansea, li ho conosciuti e frequentati a Londra nell'estate del 1980 per non più di 4 - 5 settimane. Io, all'epoca diciassettenne, provincialotto, ma col senno di poi, coraggioso fino all'incoscienza, sono partito con lo zaino (rigorosamente rosso) in spalla alla volta di Londra. Negli ultimi decenni del secolo scorso Londra è stata la meta per la "formazione" culturale, sociale e musicale dei giovani continentali. Il viaggio nella capitale inglese costituiva un rito di iniziazione alla vita adulta, e quanto più esso era avventuroso e pieno di difficoltà, tanto più si aveva la consapevolezza di una maturazione e di essere pronti ad entrare nel mondo dei grandi. Così per due mesi, tra il 4° e 5° anno di Liceo, ho vissuto e lavorato (lavapiatti) nel Royal Borough of South Kensington and Chelsea (SW1), quando la squadra di Abramovic era solo una squadretta di provincia ma il quartiere era già abbastanza snob e ricercato. E all'Imperial College of Science and Technology, che mi potevo permettere perchè mi pagavano bene, anche se in nero, nelle stanze accanto alla mia, vivevano Nick e Simon. Simon, come molti anglosassoni a 18 anni e come il protagonista del video Smalltown Boy dei Bronski Beat, aveva lasciato la provincia ed era venuto a Londra a vivere da solo, in cerca di se stesso. Nick, invece, studiava lì al College anche d'inverno. Poteva andare alle Canary Islands in vacanza perchè il padre era ingegnere e lavorava lì ma lui preferiva rimanere a Londra anche in estate. Nick era attrezzato in camera; lui viveva tutto l'anno in quella scuola, quindi aveva un buon impianto stereo e tanti dischi buoni. Tra questi, due LP usciti l'inverno precedente, il 1979. Due capolavori: Sultans of Swing dei Dire Straits e l'album d'esordio dei Police, Outlandos d'Amour. E' grazie a Nick che ho conosciuto la buona musica, tra una spaghettata (nel college potevamo usare la cucina che era in comune, e la cucina italiana era molto gradita) ed un pranzo gratis dagli Hari Khrisna a Soho (esperienza indimenticabile, più da un punto di vista spirituale che culinario). Chissà che fine hanno fatto Nick l'inglese e Simon il gallese dai capelli rossi. Io ogni volta che ascolto questi due album non posso fare a meno di pensare a loro.
Giuseppe Calderisi
----------------------------------
Ci sono delle persone che hai incrociato per pochi giorni più di trent'anni fa e non riesci a dimenticare perchè, anche se loro non lo sanno, e magari non si ricordano nemmeno più di te, ti hanno segnato, hanno contribuito, evidentemente insieme a tante altre cose a far sì che tu sia diventato quello che sei. Nick, inglese di Londra, e Simon, gallese di Swansea, li ho conosciuti e frequentati a Londra nell'estate del 1980 per non più di 4 - 5 settimane. Io, all'epoca diciassettenne, provincialotto, ma col senno di poi, coraggioso fino all'incoscienza, sono partito con lo zaino (rigorosamente rosso) in spalla alla volta di Londra. Negli ultimi decenni del secolo scorso Londra è stata la meta per la "formazione" culturale, sociale e musicale dei giovani continentali. Il viaggio nella capitale inglese costituiva un rito di iniziazione alla vita adulta, e quanto più esso era avventuroso e pieno di difficoltà, tanto più si aveva la consapevolezza di una maturazione e di essere pronti ad entrare nel mondo dei grandi. Così per due mesi, tra il 4° e 5° anno di Liceo, ho vissuto e lavorato (lavapiatti) nel Royal Borough of South Kensington and Chelsea (SW1), quando la squadra di Abramovic era solo una squadretta di provincia ma il quartiere era già abbastanza snob e ricercato. E all'Imperial College of Science and Technology, che mi potevo permettere perchè mi pagavano bene, anche se in nero, nelle stanze accanto alla mia, vivevano Nick e Simon. Simon, come molti anglosassoni a 18 anni e come il protagonista del video Smalltown Boy dei Bronski Beat, aveva lasciato la provincia ed era venuto a Londra a vivere da solo, in cerca di se stesso. Nick, invece, studiava lì al College anche d'inverno. Poteva andare alle Canary Islands in vacanza perchè il padre era ingegnere e lavorava lì ma lui preferiva rimanere a Londra anche in estate. Nick era attrezzato in camera; lui viveva tutto l'anno in quella scuola, quindi aveva un buon impianto stereo e tanti dischi buoni. Tra questi, due LP usciti l'inverno precedente, il 1979. Due capolavori: Sultans of Swing dei Dire Straits e l'album d'esordio dei Police, Outlandos d'Amour. E' grazie a Nick che ho conosciuto la buona musica, tra una spaghettata (nel college potevamo usare la cucina che era in comune, e la cucina italiana era molto gradita) ed un pranzo gratis dagli Hari Khrisna a Soho (esperienza indimenticabile, più da un punto di vista spirituale che culinario). Chissà che fine hanno fatto Nick l'inglese e Simon il gallese dai capelli rossi. Io ogni volta che ascolto questi due album non posso fare a meno di pensare a loro.
Giuseppe Calderisi
giovedì 9 giugno 2011
KASABIAN + BEIRUT (anteprima)
Beirut annunciano l'uscita del nuovo album a distanza di tre anni. The Rip Tide (questo il titolo), uscirà il 30 agosto e conterrà la canzone East Harlem, lanciata oggi, in avanscoperta. Canzone caruccia, attendiamo il resto.
E così hanno fatto anche i Kasabian, che hanno rivelato la tracklist del loro nuovo disco, Velociraptor!, la cui uscita nei negozi è prevista per il 18 settembre. Antipasto, questa Switchblade Smiles, pronta per il download gratuito se preordinate l'album dal loro sito ufficiale.
E così hanno fatto anche i Kasabian, che hanno rivelato la tracklist del loro nuovo disco, Velociraptor!, la cui uscita nei negozi è prevista per il 18 settembre. Antipasto, questa Switchblade Smiles, pronta per il download gratuito se preordinate l'album dal loro sito ufficiale.
mercoledì 8 giugno 2011
Paul Dempsey – We’ll Never Work In This Town Again
Ep di coda dell'album di esordio solista di Paul Dempsey del 2009, Everything is True (la canzone Bats ne fu il singolo). Il mini album contiene questa inedita We’ll Never Work In This Town Again che non avrebbe sfigurato affatto nel disco di cui sopra. Buon ascolto.
Paul Dempsey - Bats
martedì 7 giugno 2011
REFERENDUM: riflessioni e certezze
Una breve parentesi di attualità per dire la mia sui referendum. L’ultima volta che ne venne istituito uno sul nucleare io non ero ancora maggiorenne (1987), ma fermamente convinto della sua pericolosità. Esposi le mie, forse ingenue, teorie a mio fratello maggiore, il quale, davanti all'assoluta totalità di pensiero, contraria al nucleare, nutriva qualche speranza che potesse diventare una valida alternativa energetica. Dubbi, i suoi, che mi sono sempre portato dietro. A distanza di tanti anni, è arrivato il momento di prendere una Mia decisione a riguardo. Così come per la privatizzazione dell’acqua. In effetti, se mi fossi trovato in un altro Paese, avrei conservato le mie perplessità, fino all’ultimo istante, perché un’energia alternativa che ci possa far dimezzare la spesa sulle bollette, non è una possibilità da negare a prescindere; l’idea di abbassare il costo dei consumi dell’acqua grazie ad una leale concorrenza non è così malsana. Il problema, se così lo vogliamo definire, è che, appunto, siamo in Italia e il solo pensiero (orribile? catastrofico? pessimistico?) che le centrali possano venire costruite con la stessa spensieratezza e lo stesso materiale usato per costruire le case antisismiche, o che le società private che ci devono vendere l’acqua, se si scavasse in fondo-in fondo, si scoprirebbe che hanno ben poco di concorrenziale perché in realtà fanno parte di quelle scatole cinese di cui nessuno conosce veramente il primo che ha tirato il dado dando il via ai giochi; ebbene, tutti questi cattivi pensieri non hanno fatto altro che trasformare i miei ragionevoli dubbi in altrettanti e convinti, SI’. E quindi domenica sarà una sinfonia di SI'.
Ps 1 arriverà mai il giorno in cui voteremo ad un referendum scrivendo SI’ per dire SI’ e NO per dire NO, invece di fare sempre il gioco del condannato a morte?
Ps 2 ma sul legittimo impedimento è tutto uno scherzo? nel senso, voteremo SI' per evitare che anche questa barzelletta all'italiana venga raccontata al Bagaglino?
Iscriviti a:
Post (Atom)