mercoledì 28 gennaio 2009

GLI ITALIANI LO FANNO MEGLIO /3
GANG - Le Radici e Le Ali (1991)


Non sapevo come presentare i Gang. Avevo pensato di fare un’unica recensione per i due album che li hanno consacrati , Le Radici e Le Ali e Storie d’Italia. Poi ho pensato che era meglio andare per gradi perché entrambi hanno bisogno di essere, a loro modo, sviscerati. Non sono lavori di facile presa, soprattutto per i testi espliciti delle canzoni. Espliciti nel senso di dire (raccontare) apertamente e senza pudore le storie che hanno attraversato le loro vite. Questa volta, iniziamo con Le Radici e Le Ali del 1991, ovvero il loro primo album in italiano dopo gli introduttivi Barricada Rumble Beat, Reds e Tribe’s Union cantati in inglesi, che contava importanti partecipazioni come quella di Billy Bragg. Poi è arrivato Le Radici e Le Ali, un’esplosione. Dentro si trovano Clash, la banda del paese, Che Guevara, i canti tradizionali gitani, le fisarmoniche, le percussioni. Canzoni lucide e penetranti e la voce di Marino Severini, che è un urlo strozzato in gola per la troppa voglia di raccontare. Mi fermo qui e il resto lo lascio raccontare alle note riportate sul disco da Sandro Portelli (insegnante di letteratura americana alla Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università la Sapienza, http://alessandroportelli.blogspot.com/) che meglio non poteva descrivere l’essenza dell’intero album.
"… il rock in America era un distillato di esperienza vissuta, da noi era un distillato di sogno di esperienze alternative. Era ali, non era ancora radici. A mano a mano abbiamo cominciato a capire che non si trattava di inventare suoni uguali a quelli che venivano dall’America (e dall’Inghilterra), ma di inventare suoni nello stesso modo in cui li inventarono i nostri modelli inglesi e americani. Prendere gli ingredienti della nostra storia, rifonderli e stravolgerli per capirci davvero. E farli rinascere, fare con i vecchi discorsi un discorso nuovo, fare con i discorsi nuovi un discorso senza tempo".

Gianni Ragno

...che tradotto in musica...

martedì 27 gennaio 2009

The answer my friend...
I giorni del ricordo



Il ricordo , la memoria lo stupore nel leggere libri come quelli scritti da Primo Levi ( se questo è un uomo- la tregua- ), che lasciano quel senso di vuoto.

Lo spunto per ripensare a quando, adolescente, acerbo ed inebetito dal torpore paesano , non ti rendevi conto di nulla , se non del tuo orto ben coltivato a da far invidia al tuo vicino.

Ora col senno di poi ripensi a quando studente alle superiori un prof. di inglese ti proponeva come testo di studio la canzone di B. Dylan –Blowing in the Wind- e tu, complice il branco , sottovalutavi, non eri ancora pronto e quindi coglioneggiavi quell’insegnante e la sua proposta.
Oggi pentito, ma non in un superprogramma di protezione per pentiti, rivedi quel testo con luce diversa!!!
Giamp

Quante strade deve percorrere un uomo
prima che tu possa chiamarlo uomo?
E quanti mari deve navigare una bianca colomba
prima di dormire sulla sabbia?
E quante volte devono volare le palle di cannone
prima di essere proibite per sempre?
La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento.
E quanti anni può esistere una montagna
prima di essere erosa dal mare?
E quanti anni possono gli uomini esistere
prima di essere lasciati liberi?
E quante volte può un uomo volgere lo sguardo
e fingere di non vedere?
La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento.
E quante volte deve un uomo guardare in alto
prima di poter vedere il cielo?
E quanti orecchi deve avere un uomo
prima di poter sentire gli altri che piangono?
E quante morti ci vorranno prima che lui sappia
che troppi sono morti?
La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento.


Bob Dylan & Joan Baez - Blowin' In The Wind

lunedì 26 gennaio 2009

UN DOVEROSO OMAGGIO...

... al mio amico GIAMP che ha compiuto gli anni qualche giorno fa. E glielo faccio nel migliore dei modi: in un video solo, la più grande rock band degli anni 80 con la migliore rock band degli anni 90, che continuano ad accompagnare le nostre vite anche in questo millennio.
Auguri Giamp!

Pearl Jam and U2 - Rockin' In The Free World

venerdì 23 gennaio 2009

COLDPLAY IN TECHNICOLOR
Fanno bene i Coldplay a cercare in tutti i modi di non farsi rinchiudere nella pericolosa gabbia della band ormai arrivata. Lo hanno fatto con Viva la Vida, nel bene e nel male, un primo (non troppo coraggioso) tentativo di proporre sonorità non troppo scontate. Una sorta di block notes pieno di spunti da approfondire in futuro.
Lo fanno anche nel mondo digitale cercando di andare al passo con i tempi e con tutto quando sta trasformando il modo di fruire musica, a cominciare dal web e con tante altre iniziative come quella di far parte del gioco virtuale Guitar Hero, dal quale si stanno facendo coinvolgere tante altre band, come gli Smashing Pumpkins, addiruttura scrivendo brani inediti per il gioco stesso.
Tornando ai Coldplay, hanno lanciato il video di Life in Technicolor (primo brano dell'album Viva la Vida, strumentale). E' davvero molto bello, sia per l'idea di metterci i burattini che li raffigurano, sia per aver aggiunto il testo alla musica. Davvero da non perdere.


lunedì 19 gennaio 2009

Quello che le radio (commerciali) non dicono.
Playlist di GENNAIO 2009


  1. Asking For Flowers (Kathleen Edwards)
  2. Civilization’s Dying (Zero Boys)
  3. Kill The Memory (Meridene)
  4. Meet Me In The Garden (Dent May & His Magnificent Ukulele)
  5. Mummy Beach (Hot Lava)
  6. People C’mon (Delta Spirit)
  7. Rooks (Shearwater)
  8. Sister Rosetta Goes Before Us (Sam Phillips)
  9. Something I Know (Ideal Free Distribution)
  10. Keep Your Eyes Ahead (The Helio Sequence)


venerdì 16 gennaio 2009

CALDE MELODIE INVERNALI



Un paio di interessanti novità che vale la pena segnalare. La prima si chiama The Very Best, (http://www.myspace.com/theverybestmyspace), un ensamble proveniente da “Lilongwe - Malawi to London via France & Sweden, Regno Unito” e che mi piacciono ad iniziare dal fatto che ci fanno scaricare tutto l’album in digitale aggratise. Poteva essere un segnale ambiguo, ma considerato la gratuità dell’evento l’ho prontamente scaricato, e sorpresa delle sorprese ho trovato il lavoro moooolto bello! Sono canzoni e musiche che viaggiano attraverso la tradizione africana e sapientemente imbastite con le più svariate tendenze delle sonorità odierne, con prevalenza dell’elettronica. Sono 15 tracce che alle orecchie di un rockettaro come me ogni tanto provocano un calo di attenzione, ma tanti sono i momenti riusciti che regalano tanta gioia e voglia di fare un viaggetto nelle calde terre africane.


L’altro lavoro che mi ha intrigato negli ultimi giorni è il pop folk dei Little Joy, (http://www.myspace.com/littlejoymusic), ovvero Fabrizio Moretti (batterista degli Strokes), il brasiliano Rodrigo Amarante e Binky Shapiro. I primi due, dopo essersi conosciuti ad un festival tenutosi a Lisbona, si sono rivisti un anno dopo a Los Angeles insieme a Binky Shapiro. Amarante era negli States per realizzare l’album con Devendra Banhart (sempre lui!). A tempo perso, allora, hanno composto una manciata di canzoni tali da realizzare il disco d’esordio omonimo, che richiama indubbiamente gli ultimi Megapuss, con Amarante che per la verità canta come se fosse il singer degli Strokes. I suoni non a caso ricordano in varie canzoni i su citati newyorkesi. In generale comunque si respira un’aria di piacevolissimo pop che accarezza le orecchie e ci accompagna durante queste fredde giornate invernali.
Gianni Ragno

THE VERY BEST - Kamphopo




LITTLE JOY - No One's Better Sake


giovedì 15 gennaio 2009

JASON LYTLE IS BACK!

Buone nuove. L'ex leader dei compianti Grandaddy, torna a farsi vivo. E lo ha fatto al MAPS, un programma di Radio Città del Capo di Bologna in una breve session acustica, nella quale ha presentato una nuova canzone che finirà nel suo album d'esordio. Nell'attesa ce lo godiamo tutto con Birds Encouraged Him.

martedì 13 gennaio 2009

A RIDATECE I SORDI DER BIJETTO!!!

Domenicamattina, ascoltavo in macchina Give Peace a Chance cantata da non so chi alla radio. Mi piacerebbe tornare indietro; indietro nel tempo, nell’attimo in cui quella pallottola attraversa il corpo ormai esanime di John Lennon, per tentare un colpo alla MATRIX per fermarlo.
Lo farei finire diritto a conficcarsi in qualche altro posto, chesso’ un muro, una macchina ferma, un cartello stradale.
Se non altro per prevenire l’uso improprio di canzoni come Give Peace a Chance, divenute merce di scambio tra madame Yoko Ono e chissà quale discografico avido di danaro. Il quale strafottente dei sentimenti che accompagnano quella canzone, la da in pasto a 4 sbarbatelli che all’epoca del suo concepimento, addirittura, si ciucciavano il pollicione.
Ma ciucciati il calzino direi….o meglio direbbe Bart Simpson!!!!
Giamp

John Lennon (quello originale) Give Peace A Chance

lunedì 12 gennaio 2009

BEYOND THE CLOUDS

E vabbè lo ammetto. Mi sono lasciato influenzare un po' dallo speciale di Fabio Fazio sul decennale della morte di De Andre'. A dire il vero le reinterpretazioni delle sue canzoni non mi hanno fatto saltare dal divano, ma Creuza de Ma cantata dal figlio Cristiano e dal grande Mauro Pagani mi ha regalato non pochi brividi.


lunedì 5 gennaio 2009

WE HAVE A DREAM
Questo gennaio è ancora all’esordio e già mi piace. Questo gennaio sarà festa, festa grande !!!
Mi piace non solo per il fatto che il sottoscritto compie 44 anni, con mia figlia che mi ricorda di essere diventato “ vecchierello “ (ecco il perchè della festa !!!), ma soprattutto perchè si attuerà un sogno.
Si avvera il sogno di coloro che hanno subito ingiustizie, di coloro che hanno visto calpestati i loro diritti e la loro dignità, di uomini e donne la cui unica colpa era ed è quella di avere la pelle nera.
Si avvera il sogno di colui che disse appunto “ I have a Dream “. Si avvera il sogno di M. L. King!!!
(link con il testo del discorso: http://www.dittatori.it/discorsomartin.htm)
A gennaio appunto avremo il primo presidente degli Stati uniti d’America di colore.
La scalata alla presidenza ha visto un entourage attorno a Barack Obama, nella sua campagna elettorale Rock the Vote, di stars musicali del calibro di Springsteen e Pearl Jam, e supportato da personaggi come Sean Penn o Robin Williams, i quali si propongono di festeggiarlo il 20 Gennaio all’'Harman Centre For The Arts di Washington.
Saranno presenti un sacco di ospiti, tra cui i registi Spike Lee e Ron Howard.
Ma non ci sarà solo l’ufficialità , molte altre le manifestazioni a corollario.
Infatti i magazine americani annunciano anche i rappers Outkast e Kanye West, coinvolgendo così diversi testimonials che si erano battuti per l'elezione di Obama.
All'Harman Centre For The Arts ci saranno anche Anne Hathaway, Susan Sarandon, Marcia Cross, Tim Robbins, Adrian Grenier, Ashley Judd, Jane Krakowski, Rachael Leigh Cook, Blair Underwood...
E lo stesso Barack Obama ci concede un omaggio musicale preparandoci una compilation, appunto la Yes We Can compilation.
Dico davvero, Barack è entrato nel mondo discografico con la colonna sonora della sua campagna elettorale curata dalla Hidden Beach Recordings.
Sì, perché dopo mesi di pro-Obama tracks (ufficiali o meno), passaggi su YouTube, come Will.I.Am. dei Black Eyed Peas o la contestata Obama Is Here del rapper Ludacris, (in cui si attaccava Hillary Clinton), il candidato democratico esordisce nella discografia ufficiale.
Deve avergli portato un gran bene quella compilation, per essere oggi il primo presidente Nero non w.a.s.p (acronimo che sta per White Anglo-Saxon Protestant), ad essere eletto.
Non mi abbaglio più di tanto, ma spero che questo cambiamento, questo nuovo corso (per dirla alla Roosvelt- New Deal -) porti gli USA ad essere meno boriosi e più consci che le armi non possono sostituire la diplomazia, seppure anche lui dietro avrà tante lobbies che spingono per soddisfare interssi economici, ed anche perché Barack Obama non è il nuovo JFK.
Buon Anno
Giamp

Questo il video dei Black Eyed Peas:



E questa la playlist della compilation:
1. Eternity - Lionel Richie 2. Signed Sealed Delivered - Stevie Wonder
3. Waiting On The World To Change - John Mayer 4. American Prayer - Dave Stewart 5. Battle Cry - Shontelle 6. Make It Better - Los Lonely Boys 7. Pride In The Name Of Love - John Legend 8. I Have A Dream - BeBe Winans 9. Am I All Alone - Suai 10. One Is The Magic - Jill Scott 11. Love & Hope - Ozomatli 12. Looking East - Jackson Browne 13. Out of Our heads - Sheryl Crow 14. Promised Land - Malik Yusef with Kanye West and Adam Levine of Maroon 5 15. Hold On - Yolanda Adams 16. America The Beautiful - Keb' Mo' 17. America - Ken Stacey
18. Wide River - Buddy Miller