mercoledì 30 novembre 2011

Mark Mallman - Minneapolis (video)

Leggera leggera se ne va questa pop song tra Scissor Sisters e Keane. Nuovo ai miei ascolti, scopro solo oggi il sig. Mark Mallman, nonostante provenga da una già discreta discografia pubblicata a suo nome. La canzone del video, Minneapolis, anticipa il suo nuovo album e ne racconta l'urgenza del ritorno a casa "I've seen a lot of cities / I've spilled a lot of wine / I got the music and it all feel fine ... all I ever wanted was Central Time... Get me back to Minneapolis.".
Ottima iniezione di buon umore. Sul suo SITO potete spiluccare vecchi brani per approfondire la sua musica. Buon ascolto, buona visione.

martedì 29 novembre 2011

ED HALE & THE TRANSCENDENCE



Un paio di brani gratuiti dal nuovo album di Ed Hale And The Transcendence dal titolo All Your Heroes Become Villains.

Blind Eye


Solaris

lunedì 28 novembre 2011

Riassunto degli anni '80

Mr T. e Boy George: in una foto, la musica (diciamo quella di plastica) e la televisione degli anni '80.

venerdì 25 novembre 2011

GIU' PER IL TUBO, playlist di novembre



Pensiero e interrogativo del fine settimana: anche se avessi un I-Pod di dimensioni bibliche non riuscirei a trovare MAI il tempo necessario per ascoltarmi tutta la musica che ascolto, mi piace e scarico....un vero peccato!
E voi? ci riuscite?
Ciao amici, volemose bene!

mercoledì 23 novembre 2011

LEONARD COHEN - Show Me The Place

Show Me The Place segna il ritorno su disco del grande Leonard Cohen. A 77 anni, ancora classe da vendere e mestiere da insegnare. A gennaio uscirà il suo dodicesimo album Old Ideas, questa l'anteprima. Buon ascolto.

lunedì 21 novembre 2011

FRANK SMITH - Monsters

Un'altra splendida ballata folk. I fautori di questa perla sono i Frank Smith, un nome da one man band ma che sono un gruppo a tutti gli effetti. Anche loro come tanti stanno giocando d'anticipo sull'uscita del nuovo album, Before You Were Born, (anche in questo caso) prevista per il 2012. Dicevo che di folk si tratta, ma che siate seguaci o meno del genere, credo che a volte sia difficile non riconoscere e apprezzare la buona musica,  come nel caso di questa  Monsters, il brano che aprirà l'intero (futuro) disco, pregna di melodie e cori che fanno viaggiare e ... ricordare ... quanto sia stato importante Neil Young.
Il video però, fa veramente schifo. Avrà certamente un suo perchè che probabilmente capirei meglio leggendo il testo ...  fino al minuto 3:55 (canzone compresa) quando il finale del brano viene lasciato alle due trombe che accompagnano il volo dell'uccello: magnifico!



venerdì 18 novembre 2011

Fleetwood Mac - Live in Baton Rouge, LA 1978



Nel '78 gli esordi dei Fleetwood Mac, quelli con Peter Green pilota del gruppo, erano già un pallido ricordo. La svolta pop di Rumours dell'anno prima, infatti, aveva messo definitivamente il punto al periodo blues della band, per cominciare ad incassare moneta sonante, grazie agli introiti di quel disco che ad oggi, pare abbia venduto più di 40 milioni di copie nel mondo.
Questo bootleg del '78 registrato a Los Angeles, testimonianza live del disco milionario, è uno dei due in circolazione. Esitono, infatti, due resistrazioni pirata di questo concerto: la prima è quella che quì vi posto e che ha una qualità audio migliore della seconda, che differisce per la presenza di altri 2 brani, Second Hand News e Songbird, registrati nel live della sera seguente. Spero sia di vostro gradimento. Intanto Vi auguro un sereno fine settimana.



[tracklist]
1. Monday Morning 2. The Chain 3. Dreams 4. Rhiannon 5. Oh Daddy 6. Never Going Back Again 7. Landslide 8. Say You Love Me 9. Gold Dust Woman 10. Blue Letter 11. Sisters of the Moon

Damien Jurado – Nothing is the News (anteprima nuovo album)



On My Way to Abscence del 2005 resta ancora il disco che preferisco di Damien Jurado: un piccolo capolavoro reso possibile dalla sua voce caldissima e e una chitarra elettricamente accennata. I successivi Caught in the Trees del 2008 e Saint Bartlett del 2010, invece, a mio parere e gusto non all'altezza delle aspettative. A febbraio (anche questo album, sì), dunque, ci riprova con Maraqopa e questa Nothing is the New che aggiunge qualche sprazzo psych, fa intravedere spiragli interessanti su possibili nuove sonorità presenti nel nuovo disco di Damien. Buon ascolto.

JD McPherson - Signs and Signifiers

Sembra Elvis Presley, lo so. L'immagine col ciuffo gelatinoso, sguardo malinconico e la musica che non fa altro che bussare agli album del Pelvico e del rockabilly anni '50. Però questo JD McPherson mi piace lo stesso, probabilmente per la sua capacità di aver svecchiato un po' quel genere, o forse no; forse mi piace e basta.
Lui è cresciuto nel sud Oklahoma ed è pronipote di un ex militare, di padre contadino e madre predicatrice. Fa differenza? Boh! Intanto godetevi l'intero album Signs and Signifiers, senza troppi scossoni o eccessivi cadute sentimentali. Buon ascolto.





mercoledì 16 novembre 2011

The Barr Brothers - Beggar in the Morning

Bene bene, visto il clima natalizio che si respira nel blog, dopo i sentiti auguri ricevuti al millesimo post mi è sembrato naturale chiudere la giornata con questa dolcissima canzone (video compreso) Beggar in the Morning dei The Barr Brothers, dall'album omonimo di esordio e nascituro proprio in questo dì di novembre. Se non avete ancora chiuso la playlist natalizia, Beggar in the Morning, potrebbe tornarvi utile.
A questo indirizzo vi potete ascoltare tutto l'album in streaming, che, al primo ascolto, mi sembra davvero ben suonato e cantato. Guardatevi poi l'altro video: si tratta di un mini film muto da loro stessi realizzato per raccontare le peripezie di una giovane band alla ricerca del loro primo contratto discografico. Divertente ed altamente esplicativo dell'attuale sistema del music-buisness. A loro, però, gli auguriamo maggior fortuna.



martedì 15 novembre 2011

MILLESIMO POST ...

... dannato blog succhia sangue ...

There's just one kind favor I'll ask of you / you see that my grave is kept clean / there's two white horses following me / and they're waiting on my dying ground / did you ever hear that coughing sound / means another poor boy is underground / and did you ever hear that churchbell toll /
means another poor boy is dead and gone / when my heart stop beating, my hands turn cold / turn cold, cold, cold / my heart stop beating, my hands turn cold / now I believe what the bible told / There's just one last favor I'll ask of you /

The Soft Moon - Circles

Voglio consigliare agli amici di questo blog The Soft Moon da San Francisco. Niente psichedelia acida in salsa LSD ma uno sguardo attento alla dark wave albionica. Lasciate perdere gli ultimi Interpol e gli Editors e concentratevi su questa nuova sensazione. L'album omonimo è del 2010. Buon ascolto!!!!
-- Matteo Zeppelin --

Band of Skulls - The Devil Takes Care of His Own

Prevista per febbraio 2012 l'uscita del nuovo album, i Band Of Skulls, lanciano fin d'ora e in anteprima il primo brano The Devil Takes Care of His Own da ascoltare e guardare.

lunedì 14 novembre 2011

venerdì 11 novembre 2011

Anni 2000: il decennio delle promesse mancate




Si tratta pur sempre della maniera con cui ho percepito la decade, legata soprattutto alle vicende personali che l’hanno caratterizzata. Per cui, se ho titolato il post “il decennio delle promesse mancate” è solo perché come tali le ho avvertite. Ah, dimenticavo di premettere che si parla degli anni ‘00 a chiosa dei decenni in musica messi in gioco da LOZIRION sul suo blog e delle relative classifiche personali che ciascuno ha potuto/voluto condividere. Che poi, di quelle sotto elencate, non ce ne sono così tante (di promesse mancate), ma cazzarola The Strokes, Okkervil River, Fiery Furnaces, Arcade Fire e Black Rebel MC, sembravano aver incendiato nuovamente la scena rock. Un fuoco che, invece, è andato (non troppo) lentamente affievolendosi lasciando il posto a focolai sparsi, fatti di album pieni di buona volontà e qualità che messi insieme, però, e strizzati come spugne hanno fruttato un altro (e uno solo) eccellente (come direbbe mr. Burns) disco per ognuno di loro. Ad esempio non si è più ripetuta la mezz’ora distillata di rock di Is This It degli Strokes di Casablancas e soci, o il nuovo folk imbevuto di passione degli Okkervil River (mi manca un’altra It Ends With a Fall, oh sì se mi manca); le perfette alchimie poli strumentali degli Arcade Fire etichettati troppo presto come i nuovi Talking Heads; le destrutturazioni e le ricostruzioni musicali dei Fiery Furnaces e il rock massiccio e scuro dei Black Rebel Motorcycle Club che si chiedevano quasi in maniera premonitrice dove fosse finito il loro (e nostro) Rock’n’Roll. Ripeto, è solamente il mio punto di vista che, ho (an)notato, ha coinciso molto poco con quello “più istruito” della critica che conta e che ha lodato le gesta con gli album a venire delle medesime band (caso clamoroso quello degli Arcade Fire che quest’anno han fatto incetta di awards internazionali con l’album The Suburbs che a me invece ha detto poco).

Arcade Fire – The Neighborhood *3


The Strokes – Someday


Fiery Furnaces – Asthma attack


Black Rebel Motorcycle Club – Whatever Happened to my rock’n’roll


Okkervil river – it ends with a fall


Bene, tolti un po’ di sassolini dalle scarpe, qualche riga la dedico volentieri alle altre canzoni. In un colpo mi gioco i Radiohead di 2+2=5; dopo Ok Computer ne hanno scritte ancora di belle, ma le più vicine ai miei standard sono quelle che non sfociano nel loro manierismo elettronico che proprio non sopporto (adesso cantatemela pure: perché era un bravo ragazzo, perché era un bravo ragazzo …); i White Stripes che da White Blood Cell non ritornarono mai più; i Dirty Projectors, fortunatamente in etichettabili dopo il loro Bitte Orca (sapranno ripetersi?), la “solita” PJ Harvey che, chitarre alle mano, ha raccontato Stories from the Cities Stories From the Sea (quando è in versione rock la preferisco decisamente); la Grey Room di Damien Rice (mi piace sì, ma in realtà ho scoperto che questo è data dalla somiglianza sonora di Lover, You Should Have Come Over di Jeff Buckley) ; i Pink Mountaintops, ovvero i cromosomi femminili dei Black Mountain, in un disco, Outside Love, molto apprezzato alla sua uscita e ben presto dimenticato, ma che, secondo me, resisterà all’usura del tempo e se ne parlerà in futuro come di un classico (proprio come il libro sulla copertina dell’album) e quel piccolo capolavoro (e qui, io me la canto e io me la suono) dell’esordio dell’ex Beautiful South e Housemartins, Paul Heaton che si chiama The Cross Eyed Rambler e che ho scoperto in Italia essere piaciuto solo a me e a Gianluca Testani che lo recensì a suo tempo sul Mucchio Selvaggio e a cui dedicai un post … in un lontano ‘past’ (inutilità x inutilità, dopo “Delitti Rock”, suggerirei alla Rai una nuova trasmissione “Perché certi dischi piacciono solo a ….”). Da ultimi i Coldplay, oggigiorno arrivati definitivamente al capolinea, ma non nego che dai primi album ne trassi assai godimento e la traccia-titolo del secondo album resta una delle mie preferite di sempre.

Pj Harvey – The Horses Hustle …


Radiohead – 2+2 = 5


White Stripes – fell in love with a girl



Dirty Projectors – Temecula Sunrise


Damien Rice – grey room


Coldplay – a rush of blood to the head


Pink Mountaintops – and I thank you


Starsailor – poor misguided fool


Paul Heaton – Marmaids and Slaves


Gli anni 2000 sono stati anche una sorta di Rinascimento della musica soul che ha trovato, soprattutto nelle voci femminili, le espressioni migliori (Adele compresa) e in Amy Winehouse il suo martire annunciato, immortalando Back in Black tra i migliori album di sempre. Tra i maschietti da segnalare “il bianco” Eli “paperboy” Reed, che dopo aver ascoltato per tutta la sua fanciullezza i dischi paterni di Motown e Stax ha sfoggiato un album (davvero) di altri tempi e “il nero” John Legend, che in Once Again (e solo quella, di volta) è riuscito ad essere all’altezza del nome d’arte che si è scelto: 10 canzoni su 13, bellissime.

John Legend – Show Me


Eli paperboy reed - Doin' the Boom Boom



Amy Winehouse – back to black


Il meglio me lo sono lasciato per ultimo. Qualcuno mi tacciò di rompere il cazzo con i Pearl Jam; ma se le note iniziali di Man of the Hour mi sciolgono il sangue come faccio a non raccontarvelo? Forse non i migliori anni per la band di Seattle in quanto tale (anche se Riot Act e Backspacer restano comunque 2 signori album), ma tanti bei progetti paralleli che hanno continuato a dare lustro al loro nome: la colonna sonora di Into the Wild di Vedder ne rappresenta l’apice.
Difficile trovare difetti anche nei Wilco, soprattutto dopo aver messo su una formazione perfetta che dal live Kicking Television in poi non hanno trovato eguali, contestualmente all’uscita dei dischi, sempre di caratura elevatissima, sia che all’interno ci si trovino sonorità più ricercate o solamente un sound più “classico” americano. Il mio preferito resta ancora Sky Blue Sky con un ringraziamento particolare al chitarrista Nels Cline che mi ha fatto riassaporare il gusto della air-guitar, ormai sopito da un po’.
Non da meno The Decembertists del “letterato” Colin Meloy che cerca di dare sempre un taglio romanzesco ai suoi dischi. Storie che racconta nelle singole canzoni (Picaresque), che sono il pretesto per musicare un romanzo (The Crane Wife) fino ad arrivare (inevitabilmente) al concept-album (The Hazards of Love): a Lucien è piaciuto alla stessa stregua di quanto non lo sia stato per me. L’ultimo The King is Dead li ha riportati tutti a casa con un disco di una semplicità disarmante e ugualmente bello.

Wilco - Side with the seeds


Decemberists – the engine driver


Decemberists – We Both Go Down Together


Pearl Jam – man of the hour


In conclusione, come dice lo stesso lozirion, (e sottoscrivo) “la buona musica di questi tempi va cercata, necessita di un impegno maggiore e forse ancor più dei decenni precedenti di una cosa, la rinuncia a confronti che non darebbero probabilmente la minima speranza a questo decennio....”
E ora ... tutti a votare!

Breathe Owl Breathe - The Listeners

ListenersCoverSpine

Davvero molto bello l'album dei Breathe Owl Breathe uscito lo scorso anno ed entrato a pieno titolo tra i miei preferiti del 2010 (ne parlai QUI'). Loro sono del Michighan e attualmente impegnati per il mondo a promuovere ancora Magic Central di cui sopra. Ma a livello discografico non si sono comunque fermati del tutto: il cantante Micah Middaugh, infatti, ha pubblicato un 7 pollici dal titolo The Listeners / These Train Tracks che trovate all'interno di un libro con un paio di storie annesse e da lui scritte. Intanto, facciamo scendere la puntina sul lato A: The Listeners.

giovedì 10 novembre 2011

ZUN ZUN EGUI - Fandango Fresh

Ecco un'altra tendenza musicale di questi anni: la world music riveduta e interpretata, (in questo caso) dai Zun Zun Egui. Per chi come me, quest'anno ha goduto dei Tune-Yards e tempo fa dei Dirty Projectors, non si faccia mancare la scoperta di questa band inglese, da Bristol, al debutto con l'album Katang. E se l'ascolto vi riporta la mente ai Talking Heads, ebbene .... niente di strano.



mercoledì 9 novembre 2011

The Black Swans – Language Tenor (video)

Brano tratto dall'album Don't Blame the Stars che di queste atmosfere ne è pieno e condizionato dagli umori per la perdita del violinista della band per il quale è stata scritta My Brother ...
“If I knew which way the crosswinds blew / I’d find myself back with you / I see your face on the paths I choose to follow / Can’t forget what we’ve been through.
L'inverno si avvicina.

martedì 8 novembre 2011

ANALOG REBELLION – Father Abraham



Anche questo duo, Analog Rebellion, proveniente da Dallas da di che (ben) sperare. Primo album ancora in lavorazione; questa Father Abraham ne anticipa i contenuti. Musicalmente è piena zeppa di sintetizzatori e chitarre lo-fi epiche. Devo dire, però, che nonostante i ripetuti ascolti, continua a piacermi. Nell'attesa la condivido con piacere.



Powers – Sleeping Patterns



Quartetto canadese al debutto con l'Ep omonimo. Elettro-pop niente male con i soliti rimandi agli anni '80.

lunedì 7 novembre 2011

The Living Kills - My Gun is a Fist (video)


Album d'esordio dei The Living Kills, dal titolo Faceless Angels e uscito ad agosto. Bella questa My Gun is a Fist con in tasca Doors e i più recenti Wolfmother.

altre canzoni QUI'



ANNIE WILLIAMS - roll on hills

This Mountain Cover Art

E' lunedì. L'umore è quello che è, Questa Montagna la si comincia a scalare così.

venerdì 4 novembre 2011

Glen Campbell - Ghost On the Canvas (video)

Questo è il nuovo video realizzato dalla vecchia gloria della musica country Glen Campbell. La canzone, Ghost On the Canvas, è tratta dal suo ultimo album che include una cover di un brano dei The Replacements dal titolo Sadly Beautiful. Non a caso, in questo video, recita e suona per noi, mr Paul Westerberg. Signore e signori, buonanotte.

THE JEZABELS - Try Colour



Si cerca spesso di cavalcare l'onda del momento. Adesso quella alta appartiene agli Arcade Fire e a Florence and the Machine. Questi debuttanti australiani, The Jezabels che, pare stiano vendendo parecchio nella terra dei canguri, provano a salirci sopra con il primo disco in carriera dal titolo Prisoner. Tra chitarre echeggianti e una bella voce femminile che traina le canzoni. Comunque piacevoli all'ascolto, questa Try Colour farà la sua bella figura nel mio lettore mp3.

Try Colour


Endless Summer

THE MISFITS - Twilight Of The Dead



Un po' fanno tenerezza, un po' fanno sorridere queste "vecchie" band horror-punk che a 50 anni e passa si dipingono la faccia per rendere più credibile la loro musica. The Misfits tornano dopo quasi dieci anni con il disco dal titolo (ahrrrgg che paura!!) The Devil's Rain. Comunque la canzoncina è orecchiabile.


giovedì 3 novembre 2011

SAID THE WHALE - Lines

Pop senza pretese e dal sapore retò in questo Ep dei Said the Whales, New Brighton, che esce l'8 novembre e che anticipa l'uscita dell'intero album, previsto per marzo del 2012 e che si chiamerà Little Mountain.
Sotto, la canzone Lines che potete vedere, ascoltare e scaricarne gratuitamente l'mp3, plus altri 2 brani estratti del disco futuro in streaming. Buon ascolto.