venerdì 14 novembre 2008

THE GOOD, THE BAD & THE QUEEN
Omonimo 2007
Damon Albarn (deus ex machina nei Blur) -presente, Paul Simonon (potremmo mettere in palio qualcosa se non indovinate chi è costui)-presente, Tony Allen (collaboratore storico di Fela Kuti)-presente e Simon Tong (ex Verve e parte dei Blur dopo la defezione di Coxon),-presente.
Si potrebbe cominciare così nel presentare il lavoro/progetto che il genio Londinese Albarn ha concepito. Un supergruppo su cui grava grande responsabilità. Come si deduce dai componenti. Devo dire che nel recensire questo disco sono cosciente che non è lavoro facile da raccontare. Voi direte "come mai"? Beh i precedenti progetti (Blur-Gorillaz) del personaggio chiave di cui parliamo sono stati più immediati e commercialmente abbordabili, mentre questo lavoro non rende onore al merito.
Di certo non un un lavoro che piacerà al primo ascolto, ma di sicuro un qualitativamente elevato per le prestazioni che i membri hanno garantito. Da non dimenticare la produzione dell’ineccepibile Brian Ranger Mouse Burton già produttore di quel progetto conosciuto come Gorillaz, nonché amico di Albarn.
Albarn appunto, si sa, o lo si ama o lo si odia, ma non si può mentire sul fatto che possiede le doti geniali di coltivatore e catalizzatore di stili diversificati.
D’altronde la zona di Londra da cui proviene (west london, per intenderci la zona di Portobello’s Market) è di per se punto di incontro di stili e culture diverse, Afro-reggae, punk- rock cosa sono se non il risultato di questi elementi?!!?
Di questo lavoro, che probabilmente rimarrà unico, potremmo mettere in discussione la non azzeccatissima scelta del singolo Herculean, più spazio alla fama avrebbe concesso la scelta di 80’s Life o Northern Whale (troppo Gorillaz?), o ancora di Soldier’s Tale. Il brano di apertura History Song con il suo giro di basso ci dice che Simonon, seppur dedito alla pittura, non ha dimenticato come toccare le corde di un basso (medita Ant !!!). Nature Spring e Three Changes ci ricordano che il vecchio batterista di Fela Kuti ruggisce ancora e la presenza dell’ex Verve ci viene suggellata dalla chitarra di Kingdom of Doom. Piacevole in conclusione l’ascolto della title track The Good the Bad and the Queen; sale pian piano per poi aprirsi in luce violenta a ricordarci che Londra a volte non è solo nebbia.
Lavoro comunque di raffinata ricerca, adulto e maturo. Ci presenta uno spaccato della London odierna con uno sguardo al pop britannico.
All’appello di fine giornata il Buono - presente, il Cattivo- presente ed immancabile la presenza british della Regina a ridimensionare la voglia di rivoluzione brit- pop !!!
Track list

1- history song
2- 80’s life
3- northern whale
4- kingdom of doom
5- herculean
6- behind the sun
7- the bunting song
8- nature spring
9- soldier ‘s tale
10- three changes
11- green fields
12- thegood the bad & the queen

Giamp


THE GOOD THE BAD & THE QUEEN - HERCULEAN

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si si, tra i migliori del 2007. sottoscrivo giamp.

Anonimo ha detto...

ma tu non le ricevi più le mie recensioni?