lunedì 27 giugno 2011

SPIN DOCTORS - Pocket Full of Kryptonite [1991]




Spin DoctorsRicorrenze discografiche ventennali. Mi sono accorto che non riuscirò a fare un riepilogativo come per il 1990. Ci sono 7-8 album che mi preme ricordare singolarmente; magari alla fine faccio un post con i restanti e playlist riassuntiva. Oggi, comincio col rendere omaggio (considerato il nome dell’album, Pocket Full of Kryptonite) ad un asteroide musicale. A questo punto il nome della band viene da solo, Spin Doctors, band che sfondò le porte delle radio con due hits incredibili come Little Miss Can't Be Wrong e Two Princes, che per me, valsero la spesa del cd. Un disco che vendette ben 10 milioni di copie nel mondo. Certo, il dato economico non è per forza sinonimo di qualità e bravura, ma in questo caso (e solo per questo album, visto che già il successivo non ripeté ne il successo di ascolti, figuriamoci delle vendite) i 4 newyorkesi riuscirono a soddisfare persino i palati più raffinati, anche perché un disco così carico di gioia e adrenalina (oltre che ottimamente suonato e cantato), non se ne sentono tutti i giorni. Gli Spin Doctors, invece, anche grazie alle virtù chitarristiche di Eric Schenkman (che sul disco si possono apprezzare in toto solo nella lunga suite finale di Shinbon Alley/Hard to Exist) e al cantato afono e scanzonato di Chris Barron ci riescono in pieno; qualità ben evidenziate già nell’iniziale Jimmy Olsen’s Blues e la successiva What Time Is It? che fanno capire quanto i giovanotti ci sappiano fare, eccome, nella loro maniera alternativa di suonare funky. Ma, come accennato, la magia dura poco e al felice debutto seguirono altri 3 deludenti album. Poi nel 1999, quando ormai la fortuna aveva già voltato loro le spalle (o fors’anche per non essersi disfatti di tutta quella criptonite dalle tasche), al cantante Chris Barron viene diagnosticato una rara forma di paralisi alle corde vocali che lo taglia fuori dallo star system, insieme al resto della band, costretti a quel punto al forzato addio alle scene. Ci hanno riprovato ancora e senza successo nel 2005, mentre adesso, di tanto in tanto, gli Spin Doctors si riuniscono per qualche sporadica apparizione in breve spettacoli, come quelli di questi giorni, per celebrare, appunto i vent’anni di Pocket Full of Kryptonite, che a fine agosto uscirà, come prevedibile, in formato doppio nei negozi. Ricordiamoceli così.




3 commenti:

DiamondDog ha detto...

Un album mostruoso per energia, bravura e originalità.
Hanno dato tutto subito e non si sono risparmiati nulla per i lavori successivi (segnalo comunque l'ottima cover di Have you ever seen the rain).
Lo conservo gelosamente.

Resto In Ascolto ha detto...

Cover che calzava perfettamente alla band, tanto al primo ascolto mi sembrò rifatta dai CCR.

Euterpe ha detto...

Oltre ad apprezzare la cover ricordata da Diamond, non disdegnerei neanche i 2 singoli dal secondo album Cleopatra's Cat e you let your heart go too fast