[Sergio Varbella, è un graphic designer piemontese (oltre che un fine conoscitore di Buona musica), nonché uno dei collaboratori del Mucchio Extra (semestrale di approfondimento della testata madre) sin dal primo numero. Nelle pagine di Extra si prende cura di una rubrica chiamata "Immaginazioni", attraverso la quale passa in rassegna le copertine dei dischi delle rock band più famose. Nell'ultimo numero, allegato al Mucchio mensile di luglio/agosto, ha rivisto quelle dei Wilco, prossimi all'uscita del nuovo album previsto a settembre. Molto gentilmente mi ha concesso di utilizzare i suoi scritti per pubblicarli su questo blog. Per questo giro ho scelto i dettagli sulla cover di Sky Blue Sky. Buona lettura.]
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L’uscita del doppio live Kicking Television (2005) proietta i Wilco fuori dalla fase più sperimentale ma anche adagiata su registri cupi e malinconici. Tweedy ha ritrovato salute e nuove energie e alleggerisce il carico di paranoie con cui aveva riempito i bagagli del gruppo. I toni dell’album successivo – come suggerisce il tiolo Sky Blue sky – sono più leggeri e le canzoni si reggono su strutture un po’ più semplici. Sulla copertina, perà, il cielo non è blue ma bianco e nero. Per l’artwork, Tweedy e il grafico di ritorno Lawrence Azerrad scelgono infatti la fotografia vincitrice del Wildlife Photographer of the Year, un premio istituito dalla BBC Wildlife e il Natural History Museum di Londra. La foto scattata a Roma dall’italiano Manuel Presti e intitolata Sky Chase, ritrae uno stormo di storni, che vola nel cielo sopra l’EUR. Fa parte di una serie dedicata alle strane e stupefacenti forme create dal movimento degli uccelli quando volano riuniti in gruppi enormi. Il lavoro di Presti illustra bene la teoria dell’intelligenza collettiva dello sciame: l’unione di una moltitudine di essere viventi che crea una sorta di organismo multiplo che può superare l’intelligenza singola di ognuno dei componenti. Che è una bella metafora della rock band. L’artwork di Azerrad sfrutta ancora la sovracoperta in cartoncino. All’esterno c’è la foto completa, in cui vediamo un particolare dello stormo sulla sinistra, mentre a destra un singolo uccello vola solitario. Nella cover vera e propria rimane solo il minuscolo storno su un fondo completamente bianco. Nel libretto, oltre ai testi, una manciata di illustrazioni di Nathaniel Murphy, che oltre a essere un’artista è anche il tecnico di Glenn Kotche, batterista dei Wilco. Lo stile dei suoi disegni a china riprende il concetto della foto di copertina. Sono infatti soggetti (un albero, una mano) composta da un’infinità di segni modulari, uguali tra loro, proprio come le forme create dagli storni romani.
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