lunedì 4 giugno 2012

Langhorne Slim - The Way We Move



Pedigree importante quello di Langhorne Slim, considerato che non è da tutti arrivare a 32 anni con 5 album pubblicati, buoni per di più, e col fregio di questo The Way We Move, che considero il suo migliore in assoluto. Cosa ci trovate dentro? Intanto la title track, che da sola vale l'acquisto del disco intero; del buon rockabilly (Great Divide, Bad Luck, Found my Heart) soul e r'n'b (On the Attack, una stupenda Fire [hey! John Legend: ciucciagli il calzino!], Coffe Cup) e il suo attestato di provenienza country/folk/blues (Salvation, Song for Sid, Past Lives, Just a Dream). Certo, il numero considerevole di canzoni (ben 14), stavano per trasformarmi in un indie-snob a prescindere "minchia! 14 canzoni! mi ci vorrà una settimana per digerirlo tutto!", mi esclamai!(??). Ma per mia fortuna, il botto iniziale fu sufficiente a diradare da subito le ombre minacciose di uno sbadiglio dal moto perpetuo, mentre la media/breve durata, delle singole tracce, la varietà di stili presenti e l'ugola di Sean Scolnick che sputa anima e bourbon, hanno fatto il resto. Langhorne manda a memoria i suoi predecessori più illustri (fate un po' voi tanto a partire da Dylan ci sono quasi tutti) mentre il resto della band da l'apporto necessario a completare questo delizioso disco. Insieme a The Tallest Man On Earth, i miei rappresentanti preferiti dell'attuale scena di songwriter. Sono arrivato al 10° ascolto; funziona ancora. Ok, vado a scaricarlo.
p.s. Niente male anche la copertina.



4 commenti:

Baol ha detto...

Concordo, anche sulla copertina ;)

Ciao collega

Resto In Ascolto ha detto...

ehi, che fai in piedi a quest'ora?vai a dormire, che l'IMU del mattino ha l'oro in bocca! ^__^

Frabe ha detto...

Interessante anche questo Langhorne Slim. Sul "piccolo Dylan" svedese, qui citato, ho fatto il post di oggi.
Un caro saluto dal profondo nord, Franco.

Resto In Ascolto ha detto...

sì, Franco, ho letto il post. confermo la mia preferenza su entrambi, almeno in questi ultimissimi anni. un affettuoso saluto anche da me, dal (beh non proprio profondo) ma sud, sicuramente.
gianni