Il Dono - Tributo ai DIAFRAMMA
Nel vasto panorama musicale da me abbracciato nel corso di questi anni, i "gruppi italiani" dei primi anni ‘80 hanno occupato uno spazio ragguardevole. Oggi più che mai vado fiero di aver assistito i natali e ahimè il declino ( musicalmente parlando) di gruppi quali Neon, Litfiba (quelli veri), CCCP, Denovo, Walalla, Timoria, (che tra l’altro incontrai nel ’91 a Vieste e li coinvolsi per una intervista con Roberto brasileiro Soldano) e compagnia bella. Poi di seguito quando il filone rockindipendente non ha retto più il confronto, e passata l’onda new(wave) britannica, si sciolsero come neve al sole. Non tutti però. Molti approdarono a rivisitazioni di varia natura. Cito tra i tanti che hanno tentato di rimpastarsi, Piero Pelù, Giovanni Lindo Ferretti, Omar Pedrini ecc.. Di una band più di tutte vorrei, in questo mio intervento, parlarvi e che volutamente ho omesso tra i sopraccitati; band che malgrado le continue mutazioni di line-up, ha fatto scuola negli anni a venire, per altri (magari i Gong o chessò Modena City Ramblers) e che ha seminato con intelligenza nel panorama artistico italiano. Parliamo dei Diaframma di Fiumani e co. Di loro poi sono tronfio in particolar modo per essere in possesso dei primi due vinili della loro carriera, coraggiosamente alieni dal punto di vista concettuale e musicale l’uno dall’altro. Distanti anni luce da ciò che fu il seguito della loro intensa carriera musicale. Parliamo di dischi dello spessore di Siberia e Tre volte lacrime. A me il primo piacque moltissimo, quella voce tombale, funerea e poi d’un tratto il secondo con un cambio di linea vocale intensamente votata alla lirica. Proprio perché in grado di lasciare un segno musicale e a dimostrazione della loro mole artistica ( sono ancora vivi e vegeti e già gli tributano un disco !!!) vi propongo l’ascolto di una bellissima compilation di loro brani interpretati, ad omaggio, da artisti italiani affermati o meno. Il disco si chiama per l’appunto il Dono, godibilissimo, piacevole ed intenso nelle interpretazioni ora più che mai.
Cosa altro dirvi se non invitarvi ad ascoltarlo.
Giamp
4 commenti:
Bel disco del 2008, pubblicizzato davvero poco, ma che preferisco ad altre dozzine di tributi non proprio riusciti. Grazie per la segnalazione Giamp.
errata corrige....leggasi Gang non Gong ( che di altra band pure si tratta)
Io sono (perlopiù) di Firenze e non so come posso trasmettere ciò che rappresenta "Siberia" per me e per la mia città.
Uno dei massimi dischi della new wave europea.
Non ero a conoscenza di questa lodevole iniziativa.
@ DiamondDog
Io posso capire, un brano di tale portata emotiva, una lirica intima , che altro aggiungere, chi ha superato come me gli ...anta rimpiange quei momenti!!!
Il ghiaccio si confonde
con il cielo, con gli occhi
e quando il buio si avvicina
vorrei rapire il freddo
in un giorno di sole
che potrebbe tornare in un attimo solo.
Forse stanotte,
se avro' attraversato
la strada che non posso vedere
poi in un momento
copriro' le distanze
per raggiungere il fuoco
vivo sotto la neve.
I nostri occhi impauriti
nelle stanze gelate,
al chiarore del petrolio bruciato
e oltre il muro il silenzio,
oltre il muro solo ghiaccio e silenzio.
Aspettero' questa notte pensandoti,
nascondendo nella neve il respiro,
poi in un momento diverso dagli altri
io copriro' il peso di queste distanze...
di queste distanze... di queste distanze...
Di queste distanze...
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