mercoledì 17 febbraio 2010

LAMBCHOP - Is a Woman [2002]

Il disco di cui mi appresto a descrivere non è un capolavoro (almeno nella accezione pura del termine) ma di certo le sensazioni che suscita l’ascolto di questo disco non possono non catturare l’attenzione di musicofili , melomani e opinionisti vari. La qualità che emerge dall’ascolto di questo disco è la capacità che hanno avuto i Lambchop di arginare il suono, ovattarlo, smorzarlo, dosarlo al punto giusto da renderlo uno strumento al servizio delle composizioni stesse. Un silenzio frutto di un ensemble di ben tredici elementi. Piano classicheggiante, chitarre appena accennate, tamburi percossi con dovizia da spazzole raffinate, fiati niente indiscreti suoni percepiti in lontananza, ambientazioni minimaliste. E per completare il ritratto, in mezzo a tutto ciò la voce pastosa, morbida, sofferente e capace di scaldare gli animi più ribelli, di K Wagner. Un po’ Cohen, un po’ Drake, un po’ Cat Stevens. Difficile di questi tempi collocare in maniera sbrigativa brani della portata emotiva di: The Daily Growl, The New Codweb Summer, My Blue Wave, The Old Match Book Tree. Un disco che passa in rassegna ballate simil- country, rivisitazioni reggae senza con questo ridimensionarli in un'unica traccia. Una sorta di progetto all’interno di un mosaico.  Un rubinetto che goccia dopo goccia ne riempie il bicchiere. Forse a detta di molti proprio in questo suo ripetersi progettuale si può scovare qualche crepa. A me di tanto in tanto lasciarmi cullare dalle sue dolci note per cadere tra le braccia di Morfeo non mi dispiace per nulla e il ricordo di alcune belle serate riaffiora nei sogni che spero seguiranno.
Giamp

2 commenti:

Euterpe ha detto...

Sicuramente degli artisti di riguardo

ReAnto ha detto...

Musica con la m maiuscola e Gabriel dove la metti ?