Beh, visto che i blog musicali pullulano soprattutto di musica indie straniera, vi proporrò con cadenza quandomenotelaspetti, la recensione di una decina di cd italiani realizzati tra il 90 e il 99 e direttamente provenienti dalla mia cd-teca personale. Gli anni scelti non sono un caso. A mio modesto avviso sono stati gli ultimi importantissimi anni che hanno visto uscire opere indie di notevole spessore: probabilmente perchè le case discografiche del tempo (su tutti la Mescal ma anche i grossi calibri coma la CGD), si impegnavano parecchio per realizzare un cd che potesse anche avere dei ritorni economici. E questo, forse, giovava anche a chi era chiamato a dare vita a nuove creature musicali, probabilmente più stimolati con la conspevolezzai di chi sa di avere alle spalle qualcuno che credeva nei loro progetti. In effetti adesso, con l’avvento della musica digitale e del download gratuito, la quantità di musica prodotta e immessa sul mercato ha notevolmente scavalcato la qualità della musica proposta, tutta pubblicata da un'unica grande etichetta, ovvero Myspace, ovvero zero costi di produzione e tante speranze di farsi notare.
I cd chiamati a testimoniare quegli anni appartengono ad AFTERHOURS, ESTRA, USTMAMO’, GANG, CRISTINA DONA’, GINEVRA DI MARCO, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI e poi si vedrà, lasciando aperta la porta a chi vorrà generosamente contribuire. Non ci sono i grandi nomi conosciuti ai più (uno su tutti De Andrè e le sue “Nuvole”), per dare spazio a chi, in quegli anni, avrebbe meritato un posto al sole (e nelle classifiche di vendita), ma che il gran culo di altri presunti “artisti” italiani ha malamente oscurato con un’eclissi che dura ormai da anni. Vi lascio con una playlist di antipasto di altri meritevoli italiani sugli scudi, in attesa di pubblicare la prima recensione.
Buon ascolto.
I cd chiamati a testimoniare quegli anni appartengono ad AFTERHOURS, ESTRA, USTMAMO’, GANG, CRISTINA DONA’, GINEVRA DI MARCO, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI e poi si vedrà, lasciando aperta la porta a chi vorrà generosamente contribuire. Non ci sono i grandi nomi conosciuti ai più (uno su tutti De Andrè e le sue “Nuvole”), per dare spazio a chi, in quegli anni, avrebbe meritato un posto al sole (e nelle classifiche di vendita), ma che il gran culo di altri presunti “artisti” italiani ha malamente oscurato con un’eclissi che dura ormai da anni. Vi lascio con una playlist di antipasto di altri meritevoli italiani sugli scudi, in attesa di pubblicare la prima recensione.
Buon ascolto.
Gianni Ragno
2 commenti:
L'invito è valido anche per me?
te l'avevo ufficializzato con e-mail e te lo confermo adesso.
ciao
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