martedì 13 marzo 2012

Noir Désir: il vento della tragedia

Fu una bella avventura, quella musicale dei Noir Desir, che aveva portato la band francese, attiva dai primi anni '80, ad un notevole riscontro di critica e di vendite, soprattutto dopo l'uscita del disco Des Visages des Figures del 2001. Poi, tra il 2003 e il 2010, la sequenza di drammi, che di fatto, faranno passare in secondo piano la lunga carriera del gruppo francese.

Il 27 luglio 2003, infatti, Bertrand Cantat, cantante dei Noir Desir, in un albergo in Lituania, colto da un raptus di gelosia, colpisce ripetutamente alla testa la sua fidanzata Marie Trintignant che dopo qualche giorno di coma muore. Condannato a 8 anni di reclusione, Cantat ne sconta 3 ed esce sulla parola. Quella tragedia, purtroppo, nel 2010, ha un seguito: Krisztina Rády, ex moglie e madre dei due bambini avuti da Cantat si suicida in casa, mentre lo stesso cantante dormiva in un'altra stanza.

Motivo particolare per postare questo brutto ricordo non c'è. Lo spunto me l'ha dato un post che avevo conservato nelle bozze e il cui contenuto avevo trovato da qualche parte nella blogosfera. L'autore di questo post alla fine si chiede, dopo aver ascoltato questa meraviglia di canzone, accompagnata dalla chitarra di Manu Chao: "Can you hear the evil here? And this: Can you hear the despair? I hear a band playing a hypnotic song, playful and solemn. France's U2, making something intimate and strange. I do not see a death's-head, I do not see the horror. The wind will carry us. I cannot think of a more terrifying thing". 



Non ho paura del cammino
Bisognerà vedere, bisogna assaporare
La parte più profonda e oscura di noi stessi
E tutto andrà bene là
Il vento ci guiderà
Il tuo messaggio all'orsa maggiore
E la traiettoria del viaggio
Un'istantanea di velluto va
Anche se non serve a niente
Il vento la porterà con sè
Tutto sparirà ma
Il vento ci guiderà
La carezza e la mitragliata
E questa piaga che ci perseguita
Il palazzo degli altri giorni
Di ieri e di domani
Il vento li porterà con sè
Genetica a bandoliera
Dei cromosomi nell'atmosfera
Dei taxi per le galassie
E il mio tappeto volante, allora?
Il vento lo porterà con sè
Tutto sparirà
il vento ci guiderà
Questo profumo dei nostri anni morti
Ciò che può bussare alla tua porta
Infinità di destini
Se ne perde uno e poi cosa ne rimane?
Il vento lo porterà con sè
Mentre la marea sale
e ognuno rifa i propri conti
Io mi sposto nel cuore della mia ombra
Polveri di te
Il vento le porterà con sè
tutto sparirà
il vento ci guiderà

3 commenti:

cri ha detto...

Questa canzone mi è sempre piaciuta. Sapevo di Marie e della prigione del cantante, ma non che l'ex moglie si fosse uccisa.....

Anonimo ha detto...

Una triste storia, non so cosa pensare di Cantat, perché non credo assolutamente in chi dice che bisogna separare l'arte dalla vita privata. Un gesto simile non può essere ignorato da chi segue un artista e io non voglio farlo, però musicalmente mi piace davvero molto. In realtà lo ritengo in parte scagionato dal suo tentativo di suicidio.

Resto In Ascolto ha detto...

quando si ama un'artista si è portati a idolatrarlo al punto da non riuscire a distinguere l'arte dalla vita, e forse è uno sbaglio; ho letto di molti giornalisti famosi che sono rimasti delusi dopo aver conosciuto il loro idolo (fatto uomo), mitizzato per anni. musicalmente, chapeau!
ciao e grazie per la visita.
Gianni