venerdì 24 aprile 2009

La cartolina di Zach Condon

La vita di per sé è sinonimo di viaggio.
Il viaggio in mare è del resto metafora della vita per molti poeti, uno tra tutti Omero.
Dunque il significato del viaggio è soprattutto nel suo percorso.
Il viaggio inteso come perlustrazione, ma anche come scoperta, conoscenza e desiderio di divertirsi.
Avrà pensato così anche Zach Condon nel momento in cui giovanissimo decide di lasciare i confini natii ( Santa Fè - New Mexico ) e viaggiare attraverso i confini della vecchia e cara Europa. Questo incamminarsi alla ricerca di se stessi o di chissà cosa.
I frutti di questo viaggio sono palesati nella contaminazione balcanica del suo primo disco, a nome Beirut, ( il cui titolo è già esauriente ) Gulag Orkestar del 2006.
Ma il viaggio per Zach non finsce a Praga, Budapest ne tantomeno a Bucarest.
Il viaggio di Zach prosegue fino a Parigi, dove tra l’altro troverà residenza stabile.
Anche questa destinazione del viaggio arricchisce senza scalfire i suoni insoliti per la tradizione indie-folk americana da cui proviene.
Elabora e contamina le sonorità balcaniche con deliziosi siparietti francesi che ben sposano le tradizioni dell’Est europeo, dando così vita ad un secondo lavoro –The Flying Cub Cup -.
Lo possiamo così immaginare in viaggio con la sua chitarra nelle strade di Parigi o per i vicoli di Praga. Il viaggio deve averlo però portato anche sulle strade italiane e magari deciderà di eleggerla come sua prossima destinazione residenza. Ne è riprova la sua splendida cartolina dall’Italia.
Bon Voyage Madames e Messieurs.
Giamp

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