Forgiveness Rock Record
(non è propriamente una recensione)
In linea con l'url del mio blog vorrei dire la mia sulla musica indie. Lo faccio adesso dopo aver ascoltato una volta di più l'ultimo album dei Broken Social Scene dalle prosperose terre canadesi. L'ascolto un pò più accurato che ho dedicato al nuovo disco dei Broken è servito per dare fiato a questo mio (tanto probabile quanto inutile) sfogo sullo stato della musica indie odierna. Ma anche breve, sì. Perchè alla fin fine cosa c'è da dire dopo aver ascoltato Forgivness Rock Record? Non sono un critico (inteso come chi è in grado di esprimere giudizi più tecnici dei miei, avendo io, ascoltato molta meno musica e da molto meno tempo dei suddetti). Sarà anche "grazie" alla mia incapacità di riuscire ad andare oltre i miei gusti e le mie reminiscenze, per cui se l'artista non mi tocca la corda giusta, sbatte contro un muro e cade giù, ma negli ultimi anni faccio davvero fatica ad entusiasmarmi per le nuove uscite. Ne escono centinaia al giorno che non mancano di essere beatificate o peggio santificate sul pitchfork di turno. Avrei voluto davvero fare una bella recensione sul disco dei Broken Social Scene facendo i dovuti apprezzamenti se dovuti, o dicendone peste e corna se avessero provato, chessò, a fare il verso ai Led Zeppelin o a scimmiottare gli Stones. No, niente. Il vuoto assoluto. Alla fine di tutto il mio arzigogolare della mente (leggasi anche megapippone) ho emesso questa sentenza (ovviamente) appellabilissima: ovvero un buon 80% della musica "alternativa" di oggi, purtroppo non è bella, malauguratemente non è nemmno brutta, solo I-NU-TI-LE! Lascio il restante 20% perchè nonostante tutto sono sempre un ottimista e adoro essere smentito, mette un po' di sale alla vita. Se invece i Broken vi piaciono eccovi l'intero album in streaming.
5 commenti:
Forse l'80% è troppo. Comunque sostanzialmente mi trovi concorde. Io sono un divoratore di musica, sempre in cerca di novità e batto più che altro i territori lontani dal main stream (se in questo senso si vuole intendere altrenative)e ogni mese sono più gli album che cestino di quelli che tengo per ascoltarli ancora. Anche in passato un po' è sempre stato così, solo in percentuali minori.
meglio il passaparola di 30 anni fa?(pochi ma buoni però te ne perdevi tanti) o l'abbondanza di adesso?(però ti ci vuole una vita per la scrematura).
Penso che l'amico Gianni non solo abbia fottutamente ragione, ma anche la sua indole altamente ottimistica ha ridotto le critiche con spiragli di luce, al restante 20% .
Io aggiungerei che appunto del restante io riesco a consumare solo alcuni brani da inserire in una compulation che allietino il tempo libero o alcuni spazi lavorativi.
Si lo so noi siamo divoratori fedeli, onnivori di ogni sorta di decibel, tanto che istintivamente prendiamo per possibile/probabile NBT ogni disco che ci arriva a portata di tiro, per poi ahinoi, cestinarli o affollare lo spazio utile dei nostri HD.
L'industria musicale ha dato questi risultati e forse noi un po' più attempati non riuscendo a starci dietro ora rimpiangiamo i tempi in cui spendevamo 10 o 15 milalire per un vinile che durava sdul piatto 2 3 anni e non 2 3 giorni.....
a per la cronaca Broken Social Scene di cui sopra giace sul mio desk in attesa di giudizio....
mi accodo a Lucien...
Posta un commento