Uh Oh, GIAMP Comes to Town
Avete presente quelle frasi ad effetto tipo: Sentiva il richiamo della foresta!!!! Beh è quello che sta succedendo a me da un po’ di tempo, direi da un po’ di anni. Eppure quando decisi di emigrare (che bello ‘sto termine) nel profondo ed orgoglione (un giorno vi spiegherò perché orgoglione) Trentino, terra avvolta dal mistero delle sue montagne ed oggi avvolta solamente dall’afa e dallo smog delle troppe macchine, invasa dal cemento dei Centri Commerciali e nemmeno più di tanto terra da sogno, senza pensare che un giorno potessero mancarmi i luoghi natii, le notti magiche, le verdi colline che si affossano nel mare azzurro. Ora le cose sono cambiate. Sarà stato aver messo su famiglia o chissà cosa ma sta di fatto che attendo con trepidazione l’arrivo della stagione estiva e si che io non è che fossi un consumatore assiduo di spiagge, magari più utente di una certa Movida locale dato il tipo di lavoro stagionale che svolgevo all’epoca. Scatta invece ad un certo punto una sorta di bisogno fisiologico, atavico che mi richiama verso quella desolata terra che una volta sapeva di sansa e di sudore. Ora piuttosto emana un puzzo di fritto misto, bruschetta e cornetti alla crema e nei suoi vicoli il vociare delle donne, intente a spettegolare, si è surrogato con musica da piscina urbana che uno pensa : “oddio non mi sono nemmeno spostato dal posto dove vivo”!!! Anche sulle sue spiagge le cose sono cambiate, sovrastate dal peso del progresso (così si dice ora) se ti immergi nelle sue fresche acque, riemergi che non serve spalmarsi di creme abbronzanti tanto è la presenza delle stesse sulla superficie del mare. E pensare che tutti ci sguazzano dentro e quasi si abbeverano nemmeno fossero le acque sacre del Gange. Per non parlare poi del rumore assordante creato dai vari lidi in cui hanno cominciato a destarsi dal sonno le più fastidiose forme di vita dell’estate al mare: gli animatori. Eh già, sono le quattro, la siesta è finita, chiunque in quel casino abbia provato a dormicchiare o a leggere un libro, ha finito di campare. Ogni fottuto animatore di ogni fottuto lido mette le sue musichette sparate a pompa, nello stesso istante, ed è quel frastuono che ti coglie a 150 mt. dalla riva e a due mt. di profondità. Se almeno cambiassero registro e proponessero una compilation degna di essere ascoltata. Ma sono disposto a pagare questo prezzo pur di tornare dove mi chiama il cuore. Un po’ come quando ci si innamora la prima volta. Quelle cose folli che si fanno in quelle circostanze. Il cuore che ti batte forte all’arrivo (e alla partenza) il sorriso dei tuoi pochi amici nel rivederti. La voglia di cantare a squarciagola Uh oh Love Comes to Town dei Talking Heads alle 2 di notte ammirando la luna che si specchia nel mare. Io in trance che sprofondo nel ricordo dei miei 20 anni quando le mie estati erano lunghe, limpide, selvagge. Mi ravvedo dopo alcuni minuti, tiro il fiato e ritorno alla realtà. Buon ascolto.
Giamp
martedì 29 giugno 2010
PERNICE BROTHERS - Goodbye, Killer
La prima volta che ho ascoltato questa canzone ero convinto che fosse dei Go Betweens. Smentito, son corso ad ascoltare tutto l'album con la paura di rimanerne deluso. E invece ne sono rimasto entusiasta! Uno dei migliori ascoltati in questo 2010. Non lasciatevi ingannare dalle recensioni troppo tecniche e prive di anima. E' solo ottima musica. Raccomandato!
Pernice Brothers - Jacqueline Susann
La prima volta che ho ascoltato questa canzone ero convinto che fosse dei Go Betweens. Smentito, son corso ad ascoltare tutto l'album con la paura di rimanerne deluso. E invece ne sono rimasto entusiasta! Uno dei migliori ascoltati in questo 2010. Non lasciatevi ingannare dalle recensioni troppo tecniche e prive di anima. E' solo ottima musica. Raccomandato!
Pernice Brothers - Jacqueline Susann
BUD SPENCER BLUES EXPLOSION
Già dal nome, soprattutto la parte finale, si può capire quali possono essere le influenze e quello che vogliono fare ascoltare i due dei Bud Spencer Blues Explosion per cui ci sarebbe anche poco da dire se non che potrebbero essere i soliti cloni dei loro quasi pari nome all'italiana, invece meritano un applauso, anche se non del tutto fragoroso, per il loro secondo album BSBE uscito dopo l'onda della loro esibizione in piazza San Giovanni a Roma durante il concerto del primo maggio 2009... il duo romano chitarra e batteria ha dimostrato in 12 brani di aver ben imparato varie lezioni, soprattutto quelle sul blues, caricandole dell'explosion giusta del nome ... a parte qualche pseudo ballata un po' così i ragazzi picchiano e picchiano bene ... sentire per esempio la cover di Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers ... grazie ai tenutari di questo blog per lo spazio concesso ... buon ascolto.
[ L'amico CheRotto ci da una mano, nel tentativo di scoprire, nel frastagliato universo della musica indipendente italiana, quelle che possono essere le proposte più interessanti di band e cantautori, che stanno cercando con le unghia e con i denti di venire fuori alla ricerca di consensi. Oggi i BSBE. ]
Già dal nome, soprattutto la parte finale, si può capire quali possono essere le influenze e quello che vogliono fare ascoltare i due dei Bud Spencer Blues Explosion per cui ci sarebbe anche poco da dire se non che potrebbero essere i soliti cloni dei loro quasi pari nome all'italiana, invece meritano un applauso, anche se non del tutto fragoroso, per il loro secondo album BSBE uscito dopo l'onda della loro esibizione in piazza San Giovanni a Roma durante il concerto del primo maggio 2009... il duo romano chitarra e batteria ha dimostrato in 12 brani di aver ben imparato varie lezioni, soprattutto quelle sul blues, caricandole dell'explosion giusta del nome ... a parte qualche pseudo ballata un po' così i ragazzi picchiano e picchiano bene ... sentire per esempio la cover di Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers ... grazie ai tenutari di questo blog per lo spazio concesso ... buon ascolto.
lunedì 28 giugno 2010
LAURIE ANDERSON
Homeland - [2010]
Homeland - [2010]
Struggente, tragico e appassionato quanto basta questo disco (uscito il 22 di questo mese), che vi lascio in ascolto è un disco per palati sensibili e avvezzi a melodie profonde. Lei, attrice, scrittrice, musicista, performance artist, ma come meglio si definisce lei stessa, Narratrice di Storie, è Laurie Anderson. L’ascolto immediato del disco non lascia dubbi sul valore delle sue composizioni. Temi toccanti e attuali che tracimano dai suoi testi. Collaboratrice per molti anni di artisti come Eno, Glass, Gabriel, Stewart (Dave), Jarre (tra i più eclettici della scena da sempre) e che la vedono veleggiare in quella scena musicale dove la sperimentazione si fonde con suoni profondi, caratterizzati dallo strumento principe dei suoi show: il violino. In Italia si rende famosa dopo uno spot (campagna informativa AIDS) che impiega una sua canzone degli anni ’80 dal titolo tutt’altro che ambiguo: Oh Superman!!! Tanto per non destare sospetti alcuni anni fa sposa uno tra gli artisti che pure negli anni l’ha corteggiata come fonte di ispirazione musicale ovvero Lou Reed (di cui già abbiamo apprezzato alcune considerazioni su questo Blog).
E che altro dirvi se non che per fortuna sono passati i tempi per loro due, per mettere al mondo figli (in senso biologico) altrimenti immaginate cosa dovremmo aspettarci da un accoppiata simile!!!!Buon ascolto.
Giamp
sabato 26 giugno 2010
THE NATIONAL
live @ Bonnaroo Music & Arts Festival
Manchester, TN [11.6.10]
Have a nice week end ...
[track list]
01 - Start A War - 02 - Mistaken For Strangers - 03 - Anyone's Ghost - 04 - Bloodbuzz Ohio - 05 - Brainy - 06 - Secret Meeting - 07 - Slow Show - 08 - Squalor Victoria - 09 - Afraid Of Everyone -
10 - Little Faith - 11 - All The Wine - 12 - Available - 13 - Conversation 16 - 14 - Apartment Story -
15 - Abel - 16 - England - 17 - Fake Empire - 18 - Mr. November - 19 - Terrible Love - 20 - About Today
live @ Bonnaroo Music & Arts Festival
Manchester, TN [11.6.10]
Have a nice week end ...
[track list]
01 - Start A War - 02 - Mistaken For Strangers - 03 - Anyone's Ghost - 04 - Bloodbuzz Ohio - 05 - Brainy - 06 - Secret Meeting - 07 - Slow Show - 08 - Squalor Victoria - 09 - Afraid Of Everyone -
10 - Little Faith - 11 - All The Wine - 12 - Available - 13 - Conversation 16 - 14 - Apartment Story -
15 - Abel - 16 - England - 17 - Fake Empire - 18 - Mr. November - 19 - Terrible Love - 20 - About Today
venerdì 25 giugno 2010
giovedì 24 giugno 2010
BLACK MOUNTAIN + ELF POWER
rimandati a settembre
Elf Power - Stranger in the Window
rimandati a settembre
Accomunati dallo stesso destino discografico (e nient'altro), entrambi le band usciranno il 14 settembre con il nuovo album. I Black Mountain avevavo già reso disponibile Old Fangs qualche settimana addietro in download gratuito. Ora hanno fatto uscire anche il relativo video: una roadclip (si può dire?) che sembra provenire dalle strade del Grande Lebowsky canadese. Musicalmente sembrano aver smussato leggermente gli angoli andando verso la direzione rosa dell montagne, ovvero i Pink Mountaintops, che lo scorso anno mi piacquero parecchio, per un suono totale che sa di "Psichedelica / Terapeutica e di facile ascolto" così come definito sul loro myspace.
Black Mountain - Old Fangs
Black Mountain - Old Fangs
Gli Elf Power, invece, dopo la collaborazione con la buon'anima di Vic Chesnutt, tornano solitari e si rilanciano con un album omonimo/anonimo (l'ascolto del brano non lascia dubbi, salvo smentite settembrine) che ricalca in maniera indelebile i lavori che lo hanno preceduto.
Elf Power - Stranger in the Window
mercoledì 23 giugno 2010
martedì 22 giugno 2010
IL PAN DEL DIAVOLO
Sono all’Osso - [2010]
Per fortuna che in Italia non tutto va a rotoli. Scena politica collassata, scena religiosa implosa, scena sportivo-calcistica, poi, nemmeno a parlarne. Tiene botta invece la scena musicale che in questo 2010 ci sta tenendo compagnia con ottime compagini. Dopo la segnalazione de Il Teatro degli Orrori ci spostiamo come genere ma anche geograficamente, dal veneto in terra di Sicilia, (non arretra di un passo invece la casa discografica Tempesta Dischi che colleziona oltre ai sopracitati, Le Luci della Centrale Elettrica e Tre Allegri Ragazzi Morti). Catania, fulcro di una certa musicalità sin dagli anni ‘80 (ve li ricordate i Denovo, suonarono perfino a Vieste in un maggio Viestano glorioso e vanificato di seguito) ci propone l’ascolto de Il Pan del Diavolo, duo FolkaBilly dal leggero sentore di blues focoso che fa il verso a Clash e Violent Femmes. In questo disco, dal titolo più che esauriente, Sono all’Osso, in cui si mette in evidenza poi la collaborazione più che fattiva di Zen Circus (altro bel nome del panorama attuale italiano) esprimono lo sdegno per la realtà a cui sentono di non appartenere. Loro osano di più e dicono di rifarsi alla tradizione italiana dei Tenco, Buscaglione,Gaetano. Per noi restano un ottima band energica e forte come un pugno sferrato allo stomaco. Una sorta di dimostrazione di anarchia viscerale , che dà sfogo ad una psichedelica intima e che fa i conti con una dipendenza emotiva. Buon ascolto.
Giamp
Sono all’Osso - [2010]
Per fortuna che in Italia non tutto va a rotoli. Scena politica collassata, scena religiosa implosa, scena sportivo-calcistica, poi, nemmeno a parlarne. Tiene botta invece la scena musicale che in questo 2010 ci sta tenendo compagnia con ottime compagini. Dopo la segnalazione de Il Teatro degli Orrori ci spostiamo come genere ma anche geograficamente, dal veneto in terra di Sicilia, (non arretra di un passo invece la casa discografica Tempesta Dischi che colleziona oltre ai sopracitati, Le Luci della Centrale Elettrica e Tre Allegri Ragazzi Morti). Catania, fulcro di una certa musicalità sin dagli anni ‘80 (ve li ricordate i Denovo, suonarono perfino a Vieste in un maggio Viestano glorioso e vanificato di seguito) ci propone l’ascolto de Il Pan del Diavolo, duo FolkaBilly dal leggero sentore di blues focoso che fa il verso a Clash e Violent Femmes. In questo disco, dal titolo più che esauriente, Sono all’Osso, in cui si mette in evidenza poi la collaborazione più che fattiva di Zen Circus (altro bel nome del panorama attuale italiano) esprimono lo sdegno per la realtà a cui sentono di non appartenere. Loro osano di più e dicono di rifarsi alla tradizione italiana dei Tenco, Buscaglione,Gaetano. Per noi restano un ottima band energica e forte come un pugno sferrato allo stomaco. Una sorta di dimostrazione di anarchia viscerale , che dà sfogo ad una psichedelica intima e che fa i conti con una dipendenza emotiva. Buon ascolto.
Giamp
lunedì 21 giugno 2010
Quest'anno ci sono anche i RADIOHEAD
So che in tantimssimi li stanno aspettando. Un altro gruppo che divide, i Radiohead. A questo LINK alcune dichiarazione rilasciate dal chitarrista Ed O'Brien che parla dell'uscita del nuovo album che dovrebbe avvenire comunque entro l'anno. Intanto ce li ricordiamo così.
So che in tantimssimi li stanno aspettando. Un altro gruppo che divide, i Radiohead. A questo LINK alcune dichiarazione rilasciate dal chitarrista Ed O'Brien che parla dell'uscita del nuovo album che dovrebbe avvenire comunque entro l'anno. Intanto ce li ricordiamo così.
Come riprendere il lavoro il lunedì mattina. Spesso uso la tecnica delle chitarre arrembanti per darmi la carica necessaria. Stavolta si parte con dolcezza e fantasia targata CocoRosie. Canzone suadente e voce meravigliosa. Vado a scoprire il resto dell'album (Grey Oceans). Intanto buon inizio di settimana.
CocoRosie - Lemonade
sabato 19 giugno 2010
# ARCADE FIRE #
Live @ Theatre Granada; Sherbrooke, Quebec, Canada
8/6/2010
Da 1 a 10 direi mille. Parlo dell'urgenza tangibile degli Arcade Fire, dell'ultimo periodo di farsi sentire. Hanno anticipato un paio di brani e poco dopo altri due del loro nuovo album non ancora uscito, mentre, dove e quando possono, si esibiscono dal vivo per oleare al meglio questa, che sembra un orchestra indie dei nostri giorni. Godiamoci questo concerto di qualche giorno fa nella loro terra natìa, mentre a breve ne sentiremo delle belle-live anche dai The National.
[track list]
01 - Ready To Start 02 - Month Of May 03 - No Cars Go 04 - Haiti 05 - Rococo 06 - City With No Children 07 - Neighborhood #1 (Tunnels) 08 - The Suburbs 09 - Suburban War 10 - We Used To Wait 11 - Neighborhood #3 (Power Out) 12 - Rebellion (Lies) 13 - Intervention 14 - Modern Man 15 - Keep the Car Running 16 - Wake Up
Live @ Theatre Granada; Sherbrooke, Quebec, Canada
8/6/2010
Da 1 a 10 direi mille. Parlo dell'urgenza tangibile degli Arcade Fire, dell'ultimo periodo di farsi sentire. Hanno anticipato un paio di brani e poco dopo altri due del loro nuovo album non ancora uscito, mentre, dove e quando possono, si esibiscono dal vivo per oleare al meglio questa, che sembra un orchestra indie dei nostri giorni. Godiamoci questo concerto di qualche giorno fa nella loro terra natìa, mentre a breve ne sentiremo delle belle-live anche dai The National.
[track list]
01 - Ready To Start 02 - Month Of May 03 - No Cars Go 04 - Haiti 05 - Rococo 06 - City With No Children 07 - Neighborhood #1 (Tunnels) 08 - The Suburbs 09 - Suburban War 10 - We Used To Wait 11 - Neighborhood #3 (Power Out) 12 - Rebellion (Lies) 13 - Intervention 14 - Modern Man 15 - Keep the Car Running 16 - Wake Up
giovedì 17 giugno 2010
THE HENRY CLAY PEOPLE - Somewhere on the Golden Coast
Una recensione che è un cocktail: 2/4 di Replacements, 1/4 di Stones, 1/4 di Pavement. Shakerate ben bene, ovvero, mentre siete in auto alzate il volume e tenete le mani ben salde sul volante, muovendo solo la testa e facendo le smorfie da rockers col viso. Lo vado ripetendo mille volte quanto sia difficile entusiasmarsi per la musica, oggi. E anche per gli Henry Clay People non c'è di che tagliarsi le vene. Quando però le chitarre si accendono in End of an Empire e Your Famous Friends o le ballate in stile Southside Johnny & the Asbury Jukes prendono forma in Saturday Night e la conclusiva Two Lives at the End of the Night, difficilmente si rimane indifferenti al fascino senza tempo del rock'n'roll. Forse scontato. Ma come Kerosene Hat dei Crackers si ascolta con infinito godimento dalla prima canzone e (attenzioneattenzione) fino all'ultima!. Fatti due conti ne vengono fuori 40 minuti di sano e terapeutico ROCK'N'ROLL! Una cura infallibile che tutti i medici dovrebbero consigliare ad ogni rockettaro che si rispetti. Superate, senza timore, le dosi consigliate. One Two Three Four ...
The Henry Clay People - Your Famous Friends
Una recensione che è un cocktail: 2/4 di Replacements, 1/4 di Stones, 1/4 di Pavement. Shakerate ben bene, ovvero, mentre siete in auto alzate il volume e tenete le mani ben salde sul volante, muovendo solo la testa e facendo le smorfie da rockers col viso. Lo vado ripetendo mille volte quanto sia difficile entusiasmarsi per la musica, oggi. E anche per gli Henry Clay People non c'è di che tagliarsi le vene. Quando però le chitarre si accendono in End of an Empire e Your Famous Friends o le ballate in stile Southside Johnny & the Asbury Jukes prendono forma in Saturday Night e la conclusiva Two Lives at the End of the Night, difficilmente si rimane indifferenti al fascino senza tempo del rock'n'roll. Forse scontato. Ma come Kerosene Hat dei Crackers si ascolta con infinito godimento dalla prima canzone e (attenzioneattenzione) fino all'ultima!. Fatti due conti ne vengono fuori 40 minuti di sano e terapeutico ROCK'N'ROLL! Una cura infallibile che tutti i medici dovrebbero consigliare ad ogni rockettaro che si rispetti. Superate, senza timore, le dosi consigliate. One Two Three Four ...
The Henry Clay People - Your Famous Friends
martedì 15 giugno 2010
HALLELUJAH the HILLS – Introductory Saints
E' sempre attrazione fatale fra me e la melodia. Questa è un'altra di quelle canzoni facili-facili che non staccheranno mai il biglietto per la notorietà internazionale, ma che sei contento di aver scoperto e sai di aver fatto anche oggi la tua buona azione quotidiana. Loro sono di Boston e l'anno scorso è uscito il loro secondo album dal titolo Colonial Drones (sotto il video di Blank Passports). In questi giorni si esibiscono negli Stati Uniti con i Titus Andronicus (altro interessantissimo gruppo segnalatovi su queste pagine dall'amico Giamp). Nell'attesa di ascoltare gli Hallelujah più attentamente per emettere un giudizio complessivo (magari si riveleranno un'altra boiata pazzesca), mi godo il brano che la band ha messo a disposizione di tutti e che non fa parte di nessuno dei due album fin qui pubblicati.
Hallelujah the Hills – Introductory Saints
Hallelujah the Hills – Introductory Saints
LOU REED
(L’essenziale è invisibile agli occhi….ma non alle orecchie !!!!)
Di lui si potrebbe raccontare molto, ma molto di più ed io, francamente, non me la sento di percorrere la sua interminabile carriera di artista. La sua voce, quella voce essenziale, però non la si può confondere con una voce qualunque. Principio prezioso, unico e necessario per regalare ad alcuni brani una luce tutta singolare. Loro, gli artisti di cui vi propongo l’ascolto, se ne sono accorti e onorano il nostro udito concedendo l'interpretazione, a questo straordinario artista a tutto tondo, di un loro brano o di una parte di esso. Buon ascolto.
Giamp
Antony and the Johnsons - Fistful of Love -
The Killers - Tranquilize -
Gorillaz- Some kind of Nature-
(L’essenziale è invisibile agli occhi….ma non alle orecchie !!!!)
Di lui si potrebbe raccontare molto, ma molto di più ed io, francamente, non me la sento di percorrere la sua interminabile carriera di artista. La sua voce, quella voce essenziale, però non la si può confondere con una voce qualunque. Principio prezioso, unico e necessario per regalare ad alcuni brani una luce tutta singolare. Loro, gli artisti di cui vi propongo l’ascolto, se ne sono accorti e onorano il nostro udito concedendo l'interpretazione, a questo straordinario artista a tutto tondo, di un loro brano o di una parte di esso. Buon ascolto.
Giamp
Antony and the Johnsons - Fistful of Love -
The Killers - Tranquilize -
Gorillaz- Some kind of Nature-
lunedì 14 giugno 2010
Nada Surf, Bill Fox, Crosby, Still & Nash
I Nada Surf hanno messo da parte momentaneamente la loro creatività per sfruttare quella già esistente di loro predecessori, che tradotto vuol dire nuovo album, ma di cover. Ci sono, tra le altre, quelle di Kate Bush, Arthur Russell e questa di Bill Fox, parte di un gruppo di Cleveland degli anni '80 chiamato The Mice. Fox, dopo l'unico disco solista realizzato dopo lo scioglimento del gruppo, ha lasciato completamente la musica, diventando un venditore televisivo. I Nada Surf hanno rispolverato questo brano, Electrocution, per il quale hanno avuto la bontà di non stravolgerlo perchè così come l'originale, è molto radiofonico e con un ritornello che rimane in testa a lungo. Le altre canzoni di If I Had a Hi Fi (titolo dell'album molto accattivante), anche se in tono minore, rendono omaggio gli altri artisti rimanendo, comunque, gradevoli all'ascolto. Altra curiosità da segnalarvi: come potete vedere voi stessi, per la promozione dell'album la band si è fatta ritrarre, posando come Crosby, Still & Nash (già senza Young) in un album che sinceramente non ne ricordo il titolo, ma prontamente segnalato dai navigatori in rete. Good vibrations!
sabato 12 giugno 2010
giovedì 10 giugno 2010
PEARL JAM - Better Days (un altro cane smarrito)
Non passa mese che non trovi qualche notizia sui Pearl Jam da riportare. Questa volta è successo per via
di una canzone, Better Days, appunto, postata sul sito Monkey Wrench Records da tre membri del management della band di Seattle (e prontamente eliminata) al solo scopo di essere condivisa ed avere un parere sull'ascolto del brano, che sembra essere un outtake dell'album Riot Act del 2002. Questo il messaggio postato da un tale di nome Pete "Gary, [manager] Kelly [Curtis] wanted you to hear this, please give it a listen," . Ma ormai il danno era fatto e nel giro di pochi minuti la notizia ha fatto il giro del web, Stereogum e Antiquiet in primis. Errore voluto o un po' di sana pubblicità per la serie "non vi scordate di noi!". Ah! dimenticavo, la canzone non avrebbe affatto sfigurato nell'album.
Non passa mese che non trovi qualche notizia sui Pearl Jam da riportare. Questa volta è successo per via
di una canzone, Better Days, appunto, postata sul sito Monkey Wrench Records da tre membri del management della band di Seattle (e prontamente eliminata) al solo scopo di essere condivisa ed avere un parere sull'ascolto del brano, che sembra essere un outtake dell'album Riot Act del 2002. Questo il messaggio postato da un tale di nome Pete "Gary, [manager] Kelly [Curtis] wanted you to hear this, please give it a listen," . Ma ormai il danno era fatto e nel giro di pochi minuti la notizia ha fatto il giro del web, Stereogum e Antiquiet in primis. Errore voluto o un po' di sana pubblicità per la serie "non vi scordate di noi!". Ah! dimenticavo, la canzone non avrebbe affatto sfigurato nell'album.
Il Teatro degli Orrori
Live @Rovereto 05-06-2010
Live @Rovereto 05-06-2010
Per ogn evento bisognerebbe poter descrivere le emozioni in tempo reale ma non sempre se ne ha la possibilità. Ad ogni modo provo a fare un report del bellissimo momento musicale a cui ho assistito sabato 5 u.s., anzi a cui abbiamo assistito io i miei due figli e la mia compagna di vita. Momento di vita e non, concerto, mi piace definirlo. Non trovo parole più adatte. Location: Palazzetto dello Sport di Rovereto, (TN). A due passi da dove abito per cui niente scazzi per lo spostamento familiare. Non sarà, l'Hiroshima, l’Estragon, i Magazzini Generali, il Circolo degli Artisti ma vale lo stesso. Arrivo in anticipo così da poter seguire anche i tre gruppi locali che si sono avvicendati. Niente male per essere dei perfetti sconosciuti. Ore 21.00 presenti al massimo 50-60 persone e al che mi son detto: "dai vedrai che arrivano dopo quelli interessati all’evento" Ore 22.00 gente presente al massimo 300. Che desolazione vedere un palazzetto cosi spopolato!!! Ma chissenefrega ci siamo detti, “così almeno si può andare anche sotto il palco e fare due foto con i miei figli”. E poi godere di quei suoni che a distanza ravvicinata ti penetrano nelle ossa . Boom, boom la cassa vibra sino ai capelli. E lui all’ingresso sul palco” il Maestro” (così come hanno urlato in tanti ) ”meglio pochi ma buoni”, e la gente in visibilio…quei pochi!!! L’attacco è quanto di più devastante abbia sentito nell’ultimo quinquennio o forse più. Chitarre acide, abrasive, bassi enfatizzati e poi dietro la batteria braccia asciutte ma così possenti nel percuotere le pelli. Luci bianche che esplodono, che accecano, i miei figli abbagliati, che guardano stupefatti, e con le loro orecchie stracolme di gommapiuma opportuna a non martoriare troppo le loro tenere membrane. Il punk che emerge da quel palcoscenico fatto di assi traballanti. E poi quella voce che declama il suo poema. Ogni accostamento ad illustri del teatro italiano mi sembra iniquo. Questo e non solo sono Il Teatro degli Orrori. Un noise rock che strizza l’occhio alla canzone d’autore (con anche citazioni impegnate Majakovsky) E non gettano la spugna, non allentano la presa, nessun cedimento di fronte ad una platea ai limiti sindacali in quanto a presenze. I brani del nuovo disco A Sangue Freddo si susseguono uno dietro l’altro creando quella sana dose di agitazione e voglia di dimenarsi che anche un 45enne come me fa fatica ad eludere. Un disco con una densità indefinibile, pregnante di contenuti così come il suo autore ed interprete. Un modo di rivisitare la letteratura che lui ha trangugiato negli anni. E poi la gioia dei miei piccoli nel sentire le loro hit preferite Direzioni Diverse e E' Colpa Mia e vederli oramai stremati dai decibel assorbiti nella serata. Che padre snaturato direbbe qualcuno. Che soddisfazione sentirli cantare e vederli ballare dico io. E quando il ritmo dei brani rallenta (Padre nostro) c’è il tempo per una riflessione. Portare in musica versi, poesie contaminate da temi scottanti come politica, religione, filosofia , fallimenti generazionali (E’ Colpa mia), eroi immortali (A Sangue Freddo) o ancora mettere in musica il tema principe come l’amore, corrisposto o meno, è operazione molto ardua. Alla loro maniera ci sono riusciti. Adesso che ci penso era dai tempi dei CCCP che non mi divertivo così tanto.
Giamp
martedì 8 giugno 2010
BLOGSPOT COVER ARTWORK 2010
La cosa mi sta prendendo parecchio la mano. Come avete visto continuo a postare copertine su copertine. Sarà per l'antica passione per quelle degli album che non mi ha mai abbandonato, ma, nel mare magnum delle uscite discografiche sto trovando, nelle copertine che accompagnano le uscite stesse, il giusto antidoto alla latitante qualità sonora. Sarà forse questa la vera rivoluzione della musica indipendente? Non musica quale riempitivo di un cd/disco ma come sottofondo all'espressione artistica del cantante o della band? E allora, in virtù di questo nuovo periodo impressionista che mi sta regalando molte soddisfazioni, ho deciso che in prossimità della fine dell'anno darò vita ad un nuovo blog, sul quale pubblicare tutte le copertine che riterrò più meritevoli (per il mio modesto gusto personale) uscite nel corso del 2010 e che sto raccogliendo da po'. Una coverart-list di fine anno insomma. Come potete ben vedere sia la copertina che la canzone non c'entrano niente, solo un riempitivo, sebbene quella di Diamond Dogs, sia una delle mie preferite di sempre.
La cosa mi sta prendendo parecchio la mano. Come avete visto continuo a postare copertine su copertine. Sarà per l'antica passione per quelle degli album che non mi ha mai abbandonato, ma, nel mare magnum delle uscite discografiche sto trovando, nelle copertine che accompagnano le uscite stesse, il giusto antidoto alla latitante qualità sonora. Sarà forse questa la vera rivoluzione della musica indipendente? Non musica quale riempitivo di un cd/disco ma come sottofondo all'espressione artistica del cantante o della band? E allora, in virtù di questo nuovo periodo impressionista che mi sta regalando molte soddisfazioni, ho deciso che in prossimità della fine dell'anno darò vita ad un nuovo blog, sul quale pubblicare tutte le copertine che riterrò più meritevoli (per il mio modesto gusto personale) uscite nel corso del 2010 e che sto raccogliendo da po'. Una coverart-list di fine anno insomma. Come potete ben vedere sia la copertina che la canzone non c'entrano niente, solo un riempitivo, sebbene quella di Diamond Dogs, sia una delle mie preferite di sempre.
lunedì 7 giugno 2010
THE YOUNG VEINS - Take a Vacation
Ho cominciato la giornata parlandovi di mare e di spiagge e dei Decemberists, la termino esortandovi a "prendervi una vacanza"; anzi sono i The Young Veins a consigliarcelo. L'esordio di due, dei fondatori dei Panic! at The Disco ci riporta direttamente, ai sixties e ai Beach Boys. Disco che sto ascoltando in streaming su www.spinner.com e che mi sta accompagnando in questo fine serata lavorativa. Davvero carino. A domani.
SUMMERSONG ... remains the same
Ramblin' where to begin
I taste the summer on your peppery skin
Been saved the warmer the waves
I felt a slip into a watery grave
My girl, linen and curls
Lips parting like a flag all unfurled
She's grand the bend of her hand
Digging deep into the sweep of the sand
Summer arrives with a length of lights
Summer blows away
And quietly gets swallowed by a wave
It gets swallowed by a wave
Waylay the din of the day
Boats bobbing in the blue of the bay
In deep far beneath all the dead sailors
Slowly slipping to sleep
My girl, linen and curls
Lips parting like a flag all unfurled
She's grand the bend of her hand
Digging deep into the sweep of the sand
Summer arrives with a length of lights
Summer blows away
And quietly gets swallowed by a wave
It gets swallowed by a wave...
"L'estate arriva / per la durata di una luce / l'estata soffia via / e lentamente sarà inghiottita da un'onda". Ogni anno la canzone dei Decemberists, il testo di Meloy, rimbalzano nella mia testa al primo giorno di spiaggia. Cioè ieri. Fortemente in ritardo, quest'anno, ne ha condizionato anche la presenza dei bagnanti. Tutto sommato va bene così. Il mese di giugno e fino alla prima decade di luglio, in spiaggia (e in generale per il paese) si sta che una meraviglia: il giusto numero di presenze turistiche, il cielo azzurro, un mare fresco e cristallino e il tramonto alle 8 e mezza. Poi per il restante periodo è tutto un continuo susseguirsi di caldo torrido e di gente ammassata sulle spiagge e in ogni dove della ridente cittadina. Tra un po' si parte anche con i condizionatori in ufficio e le cervicali in omaggio.
Ramblin' where to begin
I taste the summer on your peppery skin
Been saved the warmer the waves
I felt a slip into a watery grave
My girl, linen and curls
Lips parting like a flag all unfurled
She's grand the bend of her hand
Digging deep into the sweep of the sand
Summer arrives with a length of lights
Summer blows away
And quietly gets swallowed by a wave
It gets swallowed by a wave
Waylay the din of the day
Boats bobbing in the blue of the bay
In deep far beneath all the dead sailors
Slowly slipping to sleep
My girl, linen and curls
Lips parting like a flag all unfurled
She's grand the bend of her hand
Digging deep into the sweep of the sand
Summer arrives with a length of lights
Summer blows away
And quietly gets swallowed by a wave
It gets swallowed by a wave...
sabato 5 giugno 2010
giovedì 3 giugno 2010
OK GO- of the blue color of the sky-
(riflessioni e ricordi tra-passato, presente ... e un futuro migliore?)[Premessa] Non volevo tediarvi con la solita recensione sull’ascolto del momento e dunque la riflessione o chiacchierata che dir si voglia parte da lontano, in altre parole, per meglio dire, parte nel presente e si evolve nel passato. Un salto a ritroso, un percorso calamaresco.
[Presente] Ascolto da un po’ di tempo OK GO - of the blue color of the sky - e blablabla bla bla bla il solito discorso tra me e me, trito e ritrito. “ Somiglia a questo (Prince), a quello (Beck), troppo cambiamento (chitarre al limite sindacale) nel modo di comporre, innovativi al limite della sopportabilità e per forza di cose”; e parte lo sbadiglio. Qualcosa però improvvisamente affiora nella mente e chissà perché il loro ascolto mi riconduce ad alcune sonorità del paleolitico. Allora pensa che ti ripensi e si apre un cassettino. Flash ))))) , m’illumino e ragiono: ma sai che mi sembrano i Boomtown Rats .!! Si quelli di Geldof!![TraPassato] Ricordo delle mie serate trascorse in radio ( la allora mitica Radio Vieste 1 ), accompagnavo un amico speaker radiofonico, che aveva in mente di fare un programma alla Arbore/Boncompagni dal nome rinfrescante (u’ ghiacciul’- il Ghiacciolo) nella fascia notturna. Chissà che in età pensionistica non ci venga in mente di farlo sul serio, con il pattume di palinsesti odierni forse le idee buttate giù all’epoca potrebbero essere valide oggi.
[Presente] Dicevo, delle serate in cui lo accompagnavo nel preparare la selezione di brani per la serata e di quel momento ho ancora una selezione su nastro e un brano in particolare ma senza un motivo specifico, mi si appiccicò a pelle. Il brano imputato si chiama Banana Republic. Un miscuglio di sonorità reggaeggianti tanto in voga al tempo di riferimento. Ma poi mi parte ancora la “brocca”.
[Passato] Oh my God ma Banana Republic è pure un brano del duo (recentemente ricongiunto) DeGregori/ Dalla, brano che dipingeva l’Italia di quegli anni!!! Scanzonata, scherzosa, allegra e con la volontà di fare un passo avanti. Tutto il contrario di quella odierna, triste, depressa, inguardabile.
[Presente] Poi cerco e trovo in rete che il brano dei Boomtown Rats era inserito nell’album Mondo Bongo. E allora altro flash, altro ricordo. “Ma Mondo Bongo è un brano di Joe Strummer & Mescaleros contenuto in Global a Go Go”. Reputato il miglior disco dopo l’esperienza The Clash, il cui brano di spicco è Johnny Appleseed. E riflessione dopo riflessione ti accorgi che si perde il filo del discorso e data l’età ragguardevole dello scrivente, tante, troppe, sono state le riflessioni e l’accavallarsi delle stesse che mi han fatto perdere il controllo della situazione. Boom e il cervello è esploso, deflagrazione immediata. Forse avevo solo intenzione di dire che la storia è ciclica e così la musica che accompagna la nostra vita. Sperare di trovare grandi illuminati della musica, è sempre operazione ostica. O forse ancor di più che Geldof non sarà stato un granché in fatto di originalità, (lo si ricorda più per l’attivismo in campo solidale/benefico) così come per tanti non lo sono gli OK GO, se non per aver saputo fare in passato video lowcost piacevoli, accattivanti e buoni per le premiazioni su mainstream e nel presente ancora video la cui originalità è tutt’altro che scontata ma che pur sempre video rimangono. Valli a capire quanti si combattono il primato di scopritori di NextBigThing con una ricerca spasmodica di gruppi futuribili come indice di conoscenza assolutistica e dispotica. Per quel che mi riguarda il posto, in termini musicali, di primi della classe è ancora vacante, anche dopo l’ascolto del disco degli OK GO. Fate le vostre riflessioni, mi raccomando senza esagerare!!!
Giamp
martedì 1 giugno 2010
THE CORAL - Butterfly House
Il 12 luglio è in arrivo anche il nuovo dei The Coral. All'esordio fecero gridare al miracolo, considerata anche la loro giovanissma età. Dopo l'immancabile greatest hits di un paio d'anni fa, dunque, esce il loro sesto album che a detta del leader è in assoluto il loro migliore....(figurati) Mangeremo la foglia?
The Coral - Butterfly House
Il 12 luglio è in arrivo anche il nuovo dei The Coral. All'esordio fecero gridare al miracolo, considerata anche la loro giovanissma età. Dopo l'immancabile greatest hits di un paio d'anni fa, dunque, esce il loro sesto album che a detta del leader è in assoluto il loro migliore....(figurati) Mangeremo la foglia?
The Coral - Butterfly House
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