Per chi volesse approfondire, l'album si chiama When the Madhouses Appear ed è uscito ad agosto.
Qualche altra notizia e altre canzoni sul myspace della band.
Proseguendo nel tracciare la breve parabola artistica dei Joy Division , non può mancare l’ascolto e la descrizione di ciò che era per loro l’approccio al palcoscenico. L'ascolto di questo live ci porterà a capire quale indirizzo caratterizzava una loro esibizione; e non solo questa in particolare, seppure a detta della critica, sia il bootleg più rappresentativo. Siamo al Paradiso di Amsterdam, ancora oggi meta ambita dalla maggior parte delle band in voga. Pochi intimi, una manciata di fedeli. Ambientazione scarna e assenza di fronzoli. Dalla esibizione si capisce che loro puntavano dritti al sodo, ritmiche martellanti, danze ipnoiche, spastiche; Jan Curtis alienato ma essenziale. Per l’occasione il soffitto fu abbassato per creare una dimensione confidenziale ed intima. La band di supporto locale non volle suonare e Loro fecero una esibizione più lunga (doppia) al prezzo di una. Circa 70 minuti di primitiva ed animalesca dimensione così come era ordinario per i JD. Questo live rimane tra i migliori di sempre. Di certo superiore a quelli del tour francese. Nel periodo fu rilasciato solo un album e due singoli, di seguito venne pubblicato tutto il materiale registrato nella serata e cioe due cd. E poi da li a poco (gennaio 1980-maggio 1980) i JD non esisteranno più, così come la storia ci racconta. La qualità del suono all’interno dello stesso concerto varia, alcuni brani non suonano alla perfezione all’inizio, ma ciò nulla toglie al fatto che fù per il periodo una esibizione di degno rilievo. E noi, si sa, siamo in grado di perdonare anche ciò, e a chi li ascolta non serve null’altro che la nuda bellezza dei brani. Essi sono la constatazione di fatto che da quell’anima in pena scaturiva dolore. Vivo, tangibile. Buon ascolto.
I Moondoggies invece sono al secondo album dal titolo Tidelands e a due anni dal primo Don't Be a Stranger. Musicalità invariate, mantengono intatte le loro atmosfere tipicamente tradizionali a stelle e strisce. Nel widget a destra trovate un video molto bello di una delle canzoni del nuovo album mentre sotto, olte alla canzone guida di Tidelands, un paio dell'album precedente: due ballate davvero deliziose, ve le consiglio vivamente.
Da ultimo i Mynabirds, all'esordio con THE BASICS: JUST THE MUSIC, PLEASE. Copertina clericale che rispecchia un po' anche le sonorità dell'album che però cede alla disanza. Ma almeno 3-4 canzoni da annotare a partire da What We Gained in the Fire, che potete ascoltare insieme ad altre 3 brani che la band ha proposto in una session per il sito HEARYA (ormai sulla scia di pitchfork ne escono a iosa, ma buon per noi, ascoltiamo e scarichiamo senza pudor!). Buon ascolto.