I DIARI DELLA SIMCA (parte III)
(Elvira dixit)
Quando ho conosciuto Gianni, in realtà la SIMCA era solo un ricordo, in quanto Gino era passato alla DEDRA, ed oltre ad essere stato il primo patentato, aveva raggiunto un altro primato come primo “cellularizzato”. Però, visto che sono stata chiamata in causa da Massimo, in quanto fruitrice di musica melodico nazionalpopolare, vorrei raccontare la mia versione. In effetti, all’epoca dei fatti , non disdegnavo l’ascolto di Baglioni, anche se i passerottichenondovevanoandarevia , non erano proprio in cima alla mia top ten. Non appena messo piede nella UNO ( fire color “maltempo”, cioè quel tono indefinito di grigio che hanno le nuvole cariche di pioggia e non verdone!!!), ho capito subito che non c’era posto per Baglioni, Battisti o altri che preferisco non nominare nemmeno. Ricordo ancora, che, in partenza per festeggiare una pasquetta, un mio nastro con su inciso Renzo Arbore e l’orchestra italiana, ha dovuto chiedere asilo politico all’auto di Gino se non voleva finire asfaltata. A onor del vero devo ammettere che Gianni non ha mai cercato di impormi i suoi gusti musicali, ma mi ha portata in maniera graduale verso i suoi ascolti, anche se solo ora, alla luce del post di Massimo, ho capito il vero scopo di tanta accortezza! Massimo aveva scoperto l’effetto ipnotico di Baglioni sui gancetti del reggiseno, il pensiero di Gianni non era ancora tanto evoluto, ma anche lui era consapevole di dover guadagnare tempo, per cui le nostre serate partivano in maniera soft, con Daniele Silvestri che ci canticchiava che le cose in comune tra noi erano 4850, anche se di solito, quando arrivava al punto in cui diceva “ ma dai anche tu sei degli anni ‘60”, io ci tenevo a precisare che sono nata ben oltre il ’70. Durata del brano 4:15. Si passava poi agli Extreme con More Than Words, musica ammiccante, piacevole all’ascolto… durata 5:34. Se i 9:49 totali non bastavano ancora per forzare i sofisticati sistemi di sicurezza utilizzati dalla lovable per proteggere l’incolumità delle proprie clienti, c’era tempo …almeno la durata del doppio live di Peter Gabriel (SECRET WORLD LIVE). Dopo di che, il tempo a disposizione era scaduto, la musica era finita, le musicasette terminate e con la cassaforte ancora ben chiusa , me ne tornavo a casa. Ora, tralasciando per un attimo le considerazioni puramente musicali, ma trafugare di nascosto un reggiseno della sorella per fare un po’ di pratica, no ehh! Tanto più, che conoscendo mia cognata, probabilmente sarebbe bastato chiederglielo in prestito! Questa in sintesi è stata la prima fase della mia debaglionizzazione, ad oggi non ancora conclusa. La canzone scelta, però, anche se appartenente a quel periodo è legata sì a quelle “notti brave”, ma aveva anche una funzione di supporto morale che ci esortava a non arrenderci perché in fondo (nonostante tutto) avevamo ancora amici su cui contare.
Elvira
1 commento:
Ehilà ma che bel post!
Hai capito il Gianni......brava Elvira. Ottima scelta personale e anche la canzone è eccellente.
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