lunedì 15 dicembre 2008

A NATALE OGNI STORIA VALE


Si chiamavano Jimi, Bonzo e Flea. Venivano da molto lontano e avevano una missione da compiere: incontrare il RE. Per rendergli i dovuti onori al momento dell’incontro, decisero di portare con loro dei doni preziosi da consegnargli. E così Bonzo portò dell’ottima birra, Flea delle antiche cartine per orientarsi nel deserto e Jimi l’incenso…quello buono. All’embargo dell’aeroporto arabo di Damò-Eke-Arrivaddà, furono severamente ammoniti dalla locale polizia affinché nessuno di loro nascondesse tra i doni un’arma pericolosa, così come la tradizione voleva. Atterrati all’aeroporto di Lasvegas?Sticas! in pieno deserto del Nevada, vennero anche qui ammoniti per via del loro carico sospetto, ma per ragioni ovviamente opposte. All’uscita della stazione aeroportuale, una scassatissima automobile modello Starsky e Hutch li accolse per intraprendere il viaggio. All’una e mezza circa, nel mezzo del loro cammino, in pieno solleone e in maniera del tutto arbitraria, l’auto decise che era giunto il momento degli addii e si accasciò al suolo esanime. Disperati ma ricolmi di fede, i nostri eroi scaricarono il necessario dall’auto e proseguirono il cammino a piedi, sicuri che ben presto un segnale li avrebbe illuminati e condotti sulla retta via. Ma il caldo si fece sempre più opprimente, e, terminate le riserve di acqua, capirono che era arrivato il momento di scartare i regali. Così tutte le birre a disposizione si concessero alla loro sete senza risparmiarsi, placandogli piano piano la forte arsura che li stava prosciugando. Il giorno seguente, alla stessa ora, il problema si ripresentò, e dopo aver preso atto che gli unici segnali pervenuti erano stati solo visioni di oasi e cascate d’acqua in ogni dove, furono costretti a sacrificare gli altri due regali per combattere i miraggi: fu così che le antiche cartine di Flea, ormai consumate dal sole, accolsero l’incenso di Jimi, che andò completamente in fumo… Questa pratica si protrasse fino al calare del buio, poi si addormentarono. Ma durante la notte furono svegliati da un rumore in lontananza, che poco alla volta si fece sempre più forte, sempre più vicino. Si destarono dal loro sonno e ben presto quei rumori presero la forma di una folla oceanica che andava nella loro stessa direzione. Ma non era gente comune, no. Erano criminali della specie peggiore: tangentisti, estorsori, mafiosi, camorristi, piduisti, tronisti, assenteisti, perbenisti, pretipedofili, spacciatori, usurai, protagonisti e spettatori dei reality show.
Approfittando della confusione, i Tre si accodarono al gregge, certi di essere accomunati dalla medesima destinazione. Camminarono per altri due giorni. La notte del terzo giorno finirono in una valle enorme, in mezzo alla quale si erigeva il palco più grande che avevano mai visto. All’improvviso il silenzio della notte li avvolse. I tre amici capirono di essere arrivati e, così, illuminati d’immenso, raggiunsero il palco e vi salirono sopra. Le luci si accesero, incendiando il palco e l’intera valle. Jimi imbracciò la sua Fender Stratocaster, Bonzo corse dritto a sedersi sullo sgabello per suonare la batteria e Flea strinse a se il basso e iniziò a pizzicare le corde per il soundcheck. I tre rimasero da soli per poco. Infatti, dopo aver accordato per bene gli strumenti, furono raggiunti sul palco da un quarto membro. Era lui… il RE. L’unico, originale, con numerosi tentativi di imitazione. Elvis, sceso sulla terra per redimere i peccatori accorsi in massa. Ricolmo di lustrini come non mai e con il ciuffo ben saldo sulla testa, afferrò il microfono, e facendo roteare il bacino nella sua più classica mossa, diede il la … e il sol …a quello che fu il più grande concerto che l’uomo ricordi. La musica purificò gli astanti dei loro peccati per tutta la durata dello spettacolo.
Giunti ormai all’alba del giorno dopo, qualcosa di ancora più incredibile accadde: un Uomo, vestito con una lunga tunica bianca, capelli lunghi e barba incolta, seguito da un manipolo di discepoli, arrivò nella valle dove il concerto volgeva al termine. Elvis si accorse del giungere del nuovo arrivato e fece cenno alla band di fermare la musica. Il silenzio si impossessò della valle. L’Uomo, che aveva saputo di questo mega raduno, non riusciva a comprendere il motivo di tanto clamore, dato che fino al giorno prima era stato Lui il più bravo a radunare le folle oceaniche grazie al suo show di illusionismo e magia (moltiplicazione del cibo e altra roba del genere), Così andò deciso verso il palco. Vi salì sopra, e arrivato davanti al RE, lo guardò prima negli occhi, poi si chinò tenendogli la mano e disse… “Papi… sei qui!”. Elvis lo tirò su e lo abbracciò calorosamente. Poi, entrambi, si girarono verso il pubblico e mentre il gruppo intonava le prime note dell’ultima canzone, il RE disse alle genti:
OGGI E’ UN GRANDE GIORNO! SIETE STATI RIBATTEZZATI E AVETE FINALMENTE RICEVUTO IL DONO DELLA CONOSCENZA! ANDATE …. E DIVULGATE IL VERBO PER TUTTO IL MONDO…. IL VERBO DEL ROOOCK … AND …. ROOOOLLLL !!!
People Have The Power cominciò, e da quel giorno in poi il mondo fu un posto migliore dove vivere.

BUON NATALE A TUTTI.


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