TV ON THE RADIO - Dear Science
TV on the Radio, più che una band sono un fenomeno generazionale così come lo furono i Beatles o i Nirvana nei rispettivi periodi storici, densi di free - wheeling per i primi e di apatia sociale per i secondi.
Nati musicalmente in quel di NY, fucina di stili tra i più disparati, catalizzatore di influenze culturali, con un collettivo che ruota attorno a tre anime eclettiche, con i piedi ben piantati nella scena musicale newyorkese.
Il loro modo di dipingere il mondo, claustrofobico, ansiogeno, ci pone di fronte ad un mondo che inevitabilmente è soprafatto dall’era della iperstimolazione tecnologica.
Nessun allarme per carità, ma la tecnologia ha reso di certo il mondo più piccolo, maggiormente complesso e fondamentalmente, solubile.
Dear Science è inevitabilmente un disco funky ed arrabbiato capace di miscelare musica bianca e musica nera in una maniera che un po’ mi fa vergognare di usare tali definizioni.
La loro consapevolezza politica, ed il fatto che la confusione e l’essere irrequieto, il mondo in cui vivono, non può di certo evitare la contaminazione del loro suono che diviene appunto maggiormente esposto a infestazioni ( Soniche ) al limite dell’art-rock ( così come già Bowie ci ha insegnato ) con tutte le sue miriadi di influenze-post-punk, jazz,funk,trip/hop.
Orfani del cinismo dei Devo, parenti meno intellettuali dei Talking Heads, figli di Prince privo di sensualità , e “udite udite” eredi americani della genialità dei Radiohead.
Apro parentesi. Se la memoria non mi inganna nel 2002 un disco a nome TV on the Radio chiamato OK Calculator altro non fu che un album tributo ai Radiohead - palesi i richiami ai maestri dell’ Oxfordshire. Chiudo parentesi.
Ma sono certo che potete scatenarvi e fare analogie con molti altri.
Provate ad ascoltare Dancing Choose e il cambio di ritmo a metà esatta del brano. Nulla in contrario se paragono il cantato a It’s the end of the world dei REM?
E ancora la capacità di spezzare in due un brano come Shout me out: sole che sorge. Un po’ come avveniva al minuto e 54 di 2+2=5 (alias The Lukewarm) dei Radiohead, una esplosione di luce impossibile da guardare ad occhi nudi!!!
Dear Brian Eno, Before and After TV on the Radio sono sicuro continueranno a suonare le loro drum machine, i loro piani analogici cosi da rendere suggestivi ed efficaci le loro canzoni, ma sono ugualmente certo che non ci annoieremo.
Giamp
Nati musicalmente in quel di NY, fucina di stili tra i più disparati, catalizzatore di influenze culturali, con un collettivo che ruota attorno a tre anime eclettiche, con i piedi ben piantati nella scena musicale newyorkese.
Il loro modo di dipingere il mondo, claustrofobico, ansiogeno, ci pone di fronte ad un mondo che inevitabilmente è soprafatto dall’era della iperstimolazione tecnologica.
Nessun allarme per carità, ma la tecnologia ha reso di certo il mondo più piccolo, maggiormente complesso e fondamentalmente, solubile.
Dear Science è inevitabilmente un disco funky ed arrabbiato capace di miscelare musica bianca e musica nera in una maniera che un po’ mi fa vergognare di usare tali definizioni.
La loro consapevolezza politica, ed il fatto che la confusione e l’essere irrequieto, il mondo in cui vivono, non può di certo evitare la contaminazione del loro suono che diviene appunto maggiormente esposto a infestazioni ( Soniche ) al limite dell’art-rock ( così come già Bowie ci ha insegnato ) con tutte le sue miriadi di influenze-post-punk, jazz,funk,trip/hop.
Orfani del cinismo dei Devo, parenti meno intellettuali dei Talking Heads, figli di Prince privo di sensualità , e “udite udite” eredi americani della genialità dei Radiohead.
Apro parentesi. Se la memoria non mi inganna nel 2002 un disco a nome TV on the Radio chiamato OK Calculator altro non fu che un album tributo ai Radiohead - palesi i richiami ai maestri dell’ Oxfordshire. Chiudo parentesi.
Ma sono certo che potete scatenarvi e fare analogie con molti altri.
Provate ad ascoltare Dancing Choose e il cambio di ritmo a metà esatta del brano. Nulla in contrario se paragono il cantato a It’s the end of the world dei REM?
E ancora la capacità di spezzare in due un brano come Shout me out: sole che sorge. Un po’ come avveniva al minuto e 54 di 2+2=5 (alias The Lukewarm) dei Radiohead, una esplosione di luce impossibile da guardare ad occhi nudi!!!
Dear Brian Eno, Before and After TV on the Radio sono sicuro continueranno a suonare le loro drum machine, i loro piani analogici cosi da rendere suggestivi ed efficaci le loro canzoni, ma sono ugualmente certo che non ci annoieremo.
Giamp
TV On The Radio - Dancing Choose
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