mercoledì 29 ottobre 2008

HALLOWEEN PARADE

Ho preso solo in prestito il titolo a Lou Reed, giuro di restituirglielo. Da noi in Italia pare che sia un festa che sta prendendo piede. Allora ho pensato di omaggiare l'annuale festa della zucca, con una canzone degli Iron Maiden a tema.
A questo indirizzo potrete trovare altre canzoni sul tema di Halloween. Buona notte della streghe.

http://www.lawrence.com/blogs/scenestealers/2008/oct/28/top10creepyrock/


martedì 28 ottobre 2008

A I U T O !!!!!
Vi prometto che ce la metterò tutta...ma signori miei che fate musica indie, avete riempito questo spazio e i miei maroni, indegnamente! Siete veramente INASCOLTABILI!!! Vivaddio c'è
Indies Infestazioni Soniche



che riesce a trovare qualcosa di meglio e che vi consiglio caldamente. Sarà un caso ma appena ho cominciato a suonare sta cassettina, le canzoni della playlist a destra(ma a questo punto le potrei chiamare benissimo opere d'arte musicale), hanno cominciato a dissolversi....
Speriamo bene.
LA SCORPACCIATA INDIE DEL MESE

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lunedì 27 ottobre 2008

Buone nuove

Aggiornato il blog con la recensione del nuovo lavoro di Ivano Fossati a cura del grande Giamp. Inserito anche un video a fine recensione degli Screaming Trees e una nuova playlist.
IVANO FOSSATI - Musica Moderna


Dove sono i Delirium, dov’è finito quell’uomo che cantava di ribellione e di protesta ? Cosa ne rimane di quegli anni?

Rimane un uomo con un sentimeno nuovo ( es un sentimento nuevo direbbe Battiato ), non nuovo nella accezione pura del termine, ma nuovo nel senso che lui da sempre passava per uno che di malinconia ne aggiungeva anche troppa nei suoi testi e nelle sue musiche. Sempre di amore si trattava, ma le sue storie finivano sempre male.

Ora rinnovato nell’amore ci delizia di testi e melodie fresche e pregnanti di giovinezza ( eh si che lui tanto più giovane non è !!!) con aperture a sentimenti che continuano. Le sue storie terminano in maniera positiva.

C’è spazio anche per brani colmi di argomenti quotidiani e di urgenze sociali. Televisione e apparenza, poca propensione alla lettura ed alla letteratura, tempo sottratto alla memoria (storica) e molto tempo dedicato ai Reality, ambiente ed ecosistema.

Così ve lo presento nel suo ultimo lavoro “ Musica Moderna”. Un disco non molto diverso dai suoi ultimi lavori, ma distante da Disincanto così come lo è (per fortuna dei tempi) da La mia Banda suona il rock.

Argomento principale e filo conduttore appunto l’Amore come luogo di fuga per curare i mali del mondo. Le melodie sono sempre molto intime e cantautoriali, ma meno ricercate e più naturali, c’è spazio per chitarre distorte in un paio di brani che dicono chiaramente la rabbia del cantautore su argomenti a lui a cuore, seppure la sua passione rimane il pianoforte.

Melodie che ci portano come sempre in Francia ed in Sudamerica o comunque Panama e dintorni, senza mai disdegnare un rock molto italiano e non. La traccia 6 prevede addirittura un omaggio iniziale ai Pink Floyd (2nda traccia Dark side of the Moon ), ascoltare per credere. La 7ma a confermare , ancora chitarre pinkfloydiane.

Resta preponderante la capacità di Fossati di portare per mano l’ascoltatore all’interno dei suoi racconti prendendolo per mano all’interno di musiche che scaldano il cuore

La band è parzialmente rinnovata, la produzione resta affidata a P. Cantarello, i testi e le musiche tutte sue come ovvio.

L’album contiene L’amore trasparente già utilizzata nei titoli di coda in Caos Calmo.

Giamp

venerdì 24 ottobre 2008

SCREAMING TREES - Sweet Oblivion




Il caro amico Giamp ci ha gentilmente resi partecipi di questa sua bellissima recensione.


Arrivare a conoscere gli Alberi Urlanti passando attraverso dei lavori singoli del loro leader, Mark Lanegan ( Scraps At Midnight del’98 e Fields Songs del 2001 ), è un percorso che vi sembrerà strano. Strano, se non altro, per le differenti sensazioni che i due percorsi ci regalano. Andare a ritroso a volte stordisce il passeggero ma a me che ci volete fare, è andata così; scoprire poi per scherzo che parallelamente al Grunge, potesse esistere un gruppo capace di scariche elettriche di tale portata ma che non ha goduto di fama e notorietà tanto quanto altre band, un po’ mi ha lasciato smarrito. Le collaborazioni stesse, del leader, appunto, di quell’epoca ( Queens Of The Stone Age in primis, ma anche Dinosaur Jr. ), non farebbero altro che aggiungere altre frecce all’arco degli Screaming Trees. Se poi pensiamo alla produzione ( C.Cornell dei Soundgarden), ancor di più ci si chiede come mai siano stati così poco apprezzati. Anche i testi straripanti di disagio avrebbero dovuto dare una mano. La stessa fama di ribelle di Lanegan se paragonata al Cobain di quei tempi avrebbe dovuto giocare ruolo determinante. Tutti elementi predittivi consistenti, ma chissà perchè e chissà per come sono rimasti sotto l’ombra del grande fenomeno Grunge.
Il lavoro di cui vi parlo non è tra l’altro considerato il migliore della band. Molto meglio i due precedenti per produzione e valore intrinseco – Buzz Factory e Uncle Anesthesia - che io non ho mai ascoltato ma che per dovere di cronaca vi cito .
Negli anni di dominio della scena di Seattle di super gruppi come Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden ( per inciso i miei prediletti rispetto agli Screamin Trees ), emergere era impresa faticosa, malgrado quella voce dotata di pathos, impastata di alcool e polvere un po’ Waitsiana un po’ Morrisiana nel declamare ed un po’ ribelle per natura.
Album comunque dotato di grande asprezza e ruvidità (Shadow Of The Season), per passare poi
attraverso sonorità che vanno dalle ballate rock energiche (Dollar Bill) a blues prepotenti (More or Less), piuttosto che melodie scalpitanti, amare e tormentate dei brani successivi.
La cavalcata termina con Julie Paradise che altro non è che il degno epilogo di questo “dolce oblio”.
Lavoro meno aggressivo e psichedelico dei precedenti come vi ho accennato, con marcata propensione al commerciale (grazie al singolo Nearly Lost You incluso nella colonna sonora del film L’amore è un gioco ), ma comunque essenziale nel definire il ruolo degli S.T. nel panorama musicale di quegli anni.
Di seguito come abbiamo accennato, M. Lanegan decise di percorrere altri sentieri…..ma di questo bisognerebbe aprire una pagina a se’.
Giamp

mercoledì 22 ottobre 2008

play the game!


Alla vostra destra, sopra la playlist, ho aggiunto un piccolo file contenente spezzoni (inizi) di 11 canzoni. Un giochinoantipasto. Una birra pagata a chi li indovina tutti. In tanti ci hanno provato e come vedete qualcuno ci sta ancora pensando...

SI COMINCIA

Ok, dopo un paio di post di prova, si comincia ufficialmente. In attesa di creare anche graficamente il blog definitivo vado a parlarvi dei contenuti.
Sarà un blog lento. Ho voglia ancora di assaporare un disco, (vabbè cd, ma non parlatemi degli impalpabili mp3). No, non sono un fossile che va in giro ancora col walkman mangianastri, ma a quasi 40 anni, avendo vissuto, come tanti, il trapasso dal vinile alla musica digitale (ogni volta che lo dico mi vengono in mente i Kraftwerk, chissà perché), ho tirato le somme, ovvero non essendo il mio tempo a disposizione proporzionale a quello necessario per ascoltare tutte le nuove uscite musicali, ho tirato il freno a mano. Intanto scaricherò su questo bl(eah!)og, tutta la musica che ho ascoltato/amato, diciamo da una ventina d’anni a questa parte.
Un diario a scopo terapeutico. Ci saranno recensioni (saranno ben accette anche da chi vorrà partecipare attivamente – garantisco la non censura), playlist di musica a trazione indie del momento, playlist di canzoni facenti parti del mio passato-remoto-prossimo (comprese le italiane); testi e relative traduzioni.
Un bel pasticcio sonoro insomma, ne più ne meno quello che mi frulla all’interno della materia grigia.
I ringraziamenti a Infestazioni Soniche alias Antonino, per aver aperto il vaso di pandora; alla rivista mensile il Mucchio Selvaggio dal quale trarrò molto materiale; al mio altruismo/egoismo nei confronti del lavoro e della famiglia, ai quali rubo tempo prezioso, ma senza del quale non sarebbe possibile tutto questo.
Stay tuned!
RGianniR

lunedì 20 ottobre 2008

ELI “PAPERBOY” REED & THE TRUE LOVES – Roll with you





“Ehi ma questa canzone sembra di Curtis Mayfield…ah senti questa sembra Sam Cooke… e questa, nooo, questo è Marvin Gaye spiccicato”. E’ così. Il primo ascolto dell’uomo di carta l’ho passato così, tutto a paragonare le canzoni a questo o quell’altro grande soul man di qualche tempo fa. Gli ascolti successivi invece a dire, “ma tu senti sto bianco-appena-uscito-dal-film-TheCommitments-che ha registrato per me il disco dell’estate!” Wow! Di sicuro lo sentiremo e vedremo nei festival estivi più In(die): Festivalbar, festiv… scherzavo, lo so, lo so il Festivalbar non lo fanno più … Sanremo tremaaa! Con questo cd si funkeggia, si rockeggia, si rolleggia e all’occorrenza si palpeggia (con belle ballate). Si chiude con (Doin’) The Boom Boom (immagino James Brown sclerotico a pretendere le royalities sicuro di averla scritta lui). Adesso tutti a ballare! Pump up the volume, Pump up the volume, Dance! Dance!
http://www.myspace.com/elipaperboyreed