GLI ITALIANI LO FANNO MEGLIO /3
GANG - Le Radici e Le Ali (1991)
Non sapevo come presentare i Gang. Avevo pensato di fare un’unica recensione per i due album che li hanno consacrati , Le Radici e Le Ali e Storie d’Italia. Poi ho pensato che era meglio andare per gradi perché entrambi hanno bisogno di essere, a loro modo, sviscerati. Non sono lavori di facile presa, soprattutto per i testi espliciti delle canzoni. Espliciti nel senso di dire (raccontare) apertamente e senza pudore le storie che hanno attraversato le loro vite. Questa volta, iniziamo con Le Radici e Le Ali del 1991, ovvero il loro primo album in italiano dopo gli introduttivi Barricada Rumble Beat, Reds e Tribe’s Union cantati in inglesi, che contava importanti partecipazioni come quella di Billy Bragg. Poi è arrivato Le Radici e Le Ali, un’esplosione. Dentro si trovano Clash, la banda del paese, Che Guevara, i canti tradizionali gitani, le fisarmoniche, le percussioni. Canzoni lucide e penetranti e la voce di Marino Severini, che è un urlo strozzato in gola per la troppa voglia di raccontare. Mi fermo qui e il resto lo lascio raccontare alle note riportate sul disco da Sandro Portelli (insegnante di letteratura americana alla Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università la Sapienza, http://alessandroportelli.blogspot.com/) che meglio non poteva descrivere l’essenza dell’intero album.
"… il rock in America era un distillato di esperienza vissuta, da noi era un distillato di sogno di esperienze alternative. Era ali, non era ancora radici. A mano a mano abbiamo cominciato a capire che non si trattava di inventare suoni uguali a quelli che venivano dall’America (e dall’Inghilterra), ma di inventare suoni nello stesso modo in cui li inventarono i nostri modelli inglesi e americani. Prendere gli ingredienti della nostra storia, rifonderli e stravolgerli per capirci davvero. E farli rinascere, fare con i vecchi discorsi un discorso nuovo, fare con i discorsi nuovi un discorso senza tempo".
Gianni Ragno
...che tradotto in musica...
Nessun commento:
Posta un commento