venerdì 5 marzo 2010

Paolo Benvegnù e la prima comunione
Da più di due mesi mio figlio, che è in terza elementare, si rifiuta di frequentare il catechismo e la messa e ha detto chiaramente che, il prossimo anno, non intende fare la prima comunione. La reazione della catechista non si è fatta attendere. Mi ha contattata telefonicamente per chiedermi il perché di queste assenze e dicendomi che il bambino si stava perdendo parecchie lezioni (!!!). Quando le ho comunicato le intenzioni di mio figlio ha lasciato intendere che forse era il caso di obbligarlo a partecipare almeno ad un’altra lezione e che poi ci avrebbero pensato loro a capire cosa gli stava succedendo e a convincerlo a riprendere la frequenza. A questo punto le ho spiegato che Lorenzo è un bambino molto testardo e che obbligarlo, a fare qualcosa, è l’atteggiamento più controproducente da assumere con lui, tanto che per tastare la sua reale insofferenza nei confronti del catechismo, come estremo tentativo, gli abbiamo fatto presente che niente comunione uguale niente regali (argomento che di solito con gli altri bambini funziona alla grande, ma evidentemente non con lui) e che, vista la sua ostinazione, non voglio che diventi una specie di soldatino costretto a percorrere tappe obbligate. A questo punto mi aspettavo l’intervento diretto del parroco, ma per ora sembra che la questione sia finita qui. Non so l’anno prossimo cosa succederà, certo se Lorenzo continuerà ad essere di questa idea, io non lo forzerò a fare qualcosa che non sente dentro di sé. In un paesello piccolo come il nostro chissà che scandalo ne verrebbe fuori! Fortuna che non si usa più bruciare le streghe sul rogo, altrimenti c’è ne sarebbe di sicuro uno con il mio nome! A parte gli scherzi, credo che mio figlio abbia la fortuna di vivere in una famiglia sana, con genitori che lo seguono e gli dimostrano amore quotidianamente, è un bambino generoso e benvoluto, non penso che frequentare o meno la chiesa possa davvero togliergli o aggiungergli qualcosa. Del resto nonostante sia io che Gianni abbiamo preso tutti i sacramenti previsti (ci manca solo l’estrema unzione che non so se riceveremo mai , visto che preferiremmo andarcene poeticamente con tanto di ceneri sparse al vento), restiamo molto tiepidi nei confronti della chiesa, soprattutto dopo aver letto di vescovi che fanno messe differenziate tra quelli regolarmente sposati e quelli che “ vivono nel peccato “ , o di cardinali che affermano che i gay e i transessuali sono dei malati che non avranno il regno dei cieli. Questo mi fa venire in mente il film “ La vita è bella “, dove, da un giorno all’altro sulle porte dei negozi apparivano i cartelli “ vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei”. Chissà se anche sulle porte delle chiese spunteranno divieti per le coppie irregolari e per gli omosessuali! Comunque, tornando a mio figlio, non voglio che diventi uno che prega Dio ma preferisce Giuda e muore senza vivere, ma voglio che cresca libero e onesto e, che, se e quando sentirà il bisogno di avvicinarsi alla fede lo faccia in piena coscienza. Amen ...
Elvira
Paolo Benvegnù - Io e il mio amore

6 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Mi chiedo come reagirebbe l'Apparato oppressivo-educativo se di bambini come Lorenzo ce ne fossero di più. Intanto sottoscrivo le ceneri sparse al vento: sarà anche la mia scelta. Un dolce abbraccio a tutta la famiglia (comunione o non comunione: io sono arrivato a pensarla in un certo modo, ma non sarò mai un ultrà, e non smetterò mai di avere dubbi) CIAO!

Giamp ha detto...

Mi viene in mente la scena della mia cresima.....e piango ancora al solo pensiero.
ma poi mi rifaccio ( grazie al tuo suggerimento) e penso per sorridere, alla scena delle ceneri sparse al vento del film Il Grande Lebosky.....esilarante!!!!!


Don't give up guys

Mr Montag ha detto...

Gran bel post, e splendida canzone...io la penso come voi, mia figlia è battezzata, ma quando sarà il momento sarà lei a decidere se prendere anche gli altri sacramenti.

Lucien ha detto...

Mio figlio non è neanche battezzato, ha 18 anni e vive felice e contento. La Romagna è, (anni fa lo era anche di più) terra di magnapreti: pensa che nella sua classe alle elementari erano solo in 7-8 a fare religione perciò ad uscire e gli altri 15 rimanevano in classe a fare att. alternative.
Ho visto più di un bambino avere il rigetto della religione e della chiesa a causa di catechiste e insegnanti assillanti. Tuo figlio vive in una famiglia "sana" e penso che questo gli basti.

Resto In Ascolto ha detto...

@ zio scriba: da quello che ho potuto sentire parlando con altre mamme, bambini come Lorenzo ce ne sono tanti, ma come dicevo, noi viviamo in un piccolo paese, dove sfidare più che la chiesa, l'opinione pubblica, significa andare incontro al rogo simbolico della propria vita sociale.
Dubbi ne ho tanti anche io e mi faccio domande in continuazione, ma certi atteggiamenti degli uomini di chiesa ( dal sacrestano al papa ), mi portano sempre più a cercare Dio in qualsiasi posto tranne che nei lei luoghi a Lui
consacrati.

@Caro Giamp, come ben saprai, la chiesa accetta di mal grado la cremazione, ma non la dispersione delle ceneri. Che sia davvero il rogo l'unica maniera per andarmene come dico io?

@mr montag
@lucien
ringrazio mr montag per i complimenti, mi fa piacere aver scoperto di non essere la sola a pensarla così.
elvira

Giamp ha detto...

Cara Elvi, sai bene che quello che ho scritto è solo per stemperare la tensione che una situazione del genere in un paesino come il Ns. crea.
Potrei raccontarti di me e delle mie scelte ma credo che agli altri ben importi di come vivendo "esiliato " nel profondo Nord, io riesca a mantenere fede alle mie scelte .
Ad ogni modo solidale fino in fondo con il Tuo( Vs.) percorso.....
Con affetto Giamp and his band!!!!